Pianta tintoria – Radice di robbia – seconda parte –

SECONDA PARTE: Pianta tintoria

Nella seconda parte di quest’articolo (qui trovi la prima), vi parlo della radice di robbia come pianta tintoria. Essa agisce bene sia su fibre animali che vegetali e il suo colore è molto solido.
La quantità da usare è 100g. di tessuto e 100g. di radici.
La ricchezza del colore però, dipenderà dal tempo trascorso nel bagno di tintura e dal mordente scelto. Senza mordente avremo sfumature più aranciate. Pre-mordenzando con allume, avremo rossi più decisi che poi potranno essere ulteriormente modificati con solfato di ferro fino ad ottenere tonalità più scure.

Per ottenere ciò, conviene, dopo aver effettuato la tintura, aggiungere al bagno-colore raffreddato, il solfato di ferro. Immergi poi, nuovamente la fibra e portala per 15 minuti a 40°.

Ogni bagno di colore successivo, alla tintura primaria, darà invece sfumature più chiare fino al rosa . Infatti di solito ogni bagno di tintura di robbia, può essere utilizzato due o tre volte su diversi lotti di fibre, per ottenere una serie di diverse tonalità, fino all’esaurirsi della tintura.

tintura con radice di robbia

SUGGERIMENTO:
Se i colori della tintura, risultano troppo arancioni, aggiungi un modificatore alcalino per farli virare sulle tonalità del rosa. Se invece vuoi ravvivare il colore, puoi usare un modificatore acido.

Tingere con questa pianta tintoria esige però una particolare attenzione  !

SUGGERIMENTO:
Prima di immergere la fibra, bisogna aggiustare il pH del bagno colore.
6 per le fibre proteiche, aggiungendo eventualmente aceto e 7,5 per le cellulosiche, aggiungendo bicarbonato di sodio.

radici di robbia pianta tintoria

Tecniche di coltivazione:

La specie si riproduce per seme oppure per talea. Infatti la coltura può essere impiantata in primavera, mediante la semina diretta, che poi è la tecnica maggiormente usata, da fare in marzo-aprile, quando è cessato il rischio delle gelate tardive, oppure effettuando il trapianto dei ceppi, ottenuti da semenzai a semina autunnale.

SUGGERIMENTO:
Lavare bene le radici raccolte prima di tingere, per rimuovere il terriccio ed anche alcuni pigmenti gialli o marroni che possono produrre colori più opachi.
Per questo motivo, anche le radici acquistate possono essere risciacquate prima dell’uso.
Dopo averle raccolte, falle asciugare accuratamente, poi conservale in un luogo fresco e asciutto in sacchetti di carta.

DA SAPERE:

La robbia  selvatica o Rubia peregrina, a differenza della robbia comune o garanza o Rubia Tinctorum, ha le foglie più piccole e più scure e contiene una quantità minore di sostanza colorante.

Se nell’ambiente in cui viviamo ci risulta difficile trovare la radice di robbia abbiamo però, un’altra possibilità che ci dona risultati simili.

Infatti in alternativa  alla più famosa robbia, con cui condivide alcune caratteristiche, possiamo usare il Galium, appartenente alla stessa famiglia delle Rubiaceae e con gli stessi principi coloranti. In particolare dai fiori si ricava il giallo e dalle radici il rosso-arancione.

tintura con radice robbia e stampa in ecoprint
tintura con robbia esausta e stampa in ecoprint

DA SAPERE :

Alcune tonalità di rosso/rosa si possono ottenere anche dalle radici di Tarassaco, dalle radici del Galium e dalle pigne di abete rosso.

Buona tintura e buona stampa a tutti !

10 risposte a “Pianta tintoria – Radice di robbia – seconda parte –”

  1. Buongiorno,
    aspettavo con ansia questa seconda parte perché mi ha chiarito alcuni dubbi che avevo.
    Grazie per le tue spiegazioni e buon festa della mamma.

  2. Ciaooo!!!
    È possibile tingere una maglia già stampata in ecoprint nella Robbia? La mordenzo nuovamente e la immergo nella tintura?

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