I colori del 2025

I colori del 2025: un mix di leggerezza e positività
Ultimamente mi sono documentata parecchio sull’argomento e posso affermare con certezza, che il prossimo anno, sarà caratterizzato da una palette cromatica, che esprime vitalità, ottimismo e un profondo rispetto per l’ambiente.
Le tonalità naturali, in particolare, saranno protagoniste indiscusse, perché il 2025 porta con sé una palette cromatica che celebra il ritorno di tonalità, sia vivaci che delicate.
Quindi toni caldi e avvolgenti, ma anche freschi e luminosi.

Oggi quindi, voglio parlarvi di quali siano i colori protagonisti della prossima  stagione e i segreti per valorizzarli al meglio, anche attraverso le nostre tinture naturali.

TONALITA’ PASTELLO RIVISITATE
I colori pastello, da sempre sinonimo di delicatezza e romanticismo, tornano nel 2025, direi con un’anima più decisa e contemporanea.
Sfumature come il rosa cipria, il verde menta e l’azzurro, saranno quest’anno con accenti più saturi, dando vita a combinazioni inaspettate e piene di energia.
Poi ci sono i colori terrosi, con una predilezione per le tonalità calde e avvolgenti della terra, come il marrone, il cioccolato, l’ocra e i verdi.
Per chi ama invece osare, non mancheranno accenti di colore più vivaci e intensi, come l’arancio, che da varie stagioni, manca dalle passerelle e devo dire che io, personalmente lo amo molto.

Seta colore moda
seta tinta con robbia

PERCHE’ I COLORI NATURALI SONO COSI’ IMPORTANTI 

Se scegliamo di utilizzare, per essere alla moda, le nostre tinture naturali, sicuramente posso affermare, che mi rispecchiano e mi fanno sentire bene, in armonia con me stessa e con il mondo che mi circonda.
Siete d’ accordo anche voi?
Del resto, da sempre, il colore non è semplicemente una scelta estetica, ma è un linguaggio universale, capace di comunicare emozioni, valori e identità.
Le tonalità naturali infatti, secondo me, comunicano benessere!
Direi che  possiamo associarle a sensazioni di calma.
Se ci pensiamo bene infatti e ragioniamo, c’è un vero legame con la calma, perché ad esempio,  la loro estrazione è lenta.
A me personalmente poi, comunicano serenità ed equilibrio, perché offrono una vasta gamma di sfumature e combinazioni, che permettono di esprimere appieno, la mia interiorità.

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Il grigio in ecoprint

Dopo le feste ritroviamo l’eleganza con il grigio in ecoprint:

Le feste sono un’esplosione di colori. Tra luci scintillanti, decorazioni vivaci, l’oro e il rosso che dominano la scena, ci lasciamo in genere trasportare, dall’energia e dalla magia del periodo.
Ma quando tutto questo finisce e il nuovo anno si apre, arriva il momento di ritrovare equilibrio, semplicità e quella bellezza essenziale, che ci invita a rallentare e respirare.
In questa atmosfera di quiete post-festiva, il grigio in ecoprint, è per me, una scelta di stile elegante, minimale e profondamente connesso alla natura.

UN INVITO ALLA SEMPLICITA’ 

Nel dopo feste, il grigio quindi, non è solo un colore, ma uno stato d’animo.
È il simbolo di un ritorno alla semplicità, al minimalismo che non rinuncia però, all’eleganza.
Il mio ecoprint in grigio, rappresenta proprio, una celebrazione di questa filosofia, perfetta per chi vuole indossare o avere in casa qualcosa di unico, raffinato e sostenibile.

stampa su seta

IL GRIGIO: ELEGANZA SENZA TEMPO

Il grigio è un colore che spesso viene sottovalutato, per me  invece, rappresenta un mondo intero.
È il ponte perfetto tra luce e ombra, un colore che si adatta a tutto e che riesce a comunicare sia calma che raffinatezza.
Tra le palette cromatiche più affascinanti che esaltano l’ecoprint, spiccano poi i grigi denaturati, quindi tonalità come il grigio cemento, lo zinco e il grigio argentato.
Questi colori evocano eleganza e sobrietà, valorizzando il minimalismo delle forme botaniche in modo unico.

I grigi denaturati: tra raffinatezza e versatilità

Il termine “grigi denaturati” si riferisce a sfumature di grigio che si allontanano dal neutro puro, arricchendosi di sottotoni caldi o freddi, spesso ispirati alla materia naturale.
Il grigio cemento, ad esempio, ha una connotazione più ruvida e industriale, richiamando superfici urbane e le texture grezze.

grigio cemento
grigio cemento

Il grigio zinco, più freddo e metallico, aggiunge un accento luminoso che contrasta magnificamente con le linee semplici delle piante.

Grigio su seta
Infine, il grigio argento, colore leggero e delicato, regala una sensazione eterea e raffinata.
Queste tonalità non solo esaltano il minimalismo delle forme botaniche, ma sono anche perfette per creare composizioni che bilanciano natura e design contemporaneo, ideali per ambienti moderni e spazi zen.

PERCHE’ SCEGLIERE IL GRIGIO IN ECOPRINT

Il grigio, spesso percepito come neutro e anonimo, possiede, a mio avviso, una profondità e una versatilità sorprendenti.

Il grigio in ecoprint

Infatti il grigio si abbina con tutto, dai colori neutri ai toni più accesi.
Nella stampa botanica, questa tonalità, mi sembra, inoltre, esalti le forme.
Il grigio infatti, eliminando le distrazioni cromatiche, mette in risalto le linee e le venature delle piante, creando stampe pulite e definite.

forme definite sul grigio
Si adatta poi, a stili diversi: dal minimalismo più rigoroso, al vintage e si presta così a interpretazioni varie, permettendo di creare tessuti unici e personalizzati

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Tintura con le ghiande

Il mese di novembre è l’ideale per poter fare una tintura con le ghiande.
Infatti, raccogliere le ghiande in questo mese, è il momento più giusto, perché in questo periodo dell’anno, le ghiande hanno già completato il loro processo di maturazione, cadendo spontaneamente dagli alberi.
In autunno inoltrato, inoltre, è più facile trovarle integre e libere da insetti.
Quando raccogli le ghiande, infatti, tieni presenti alcuni semplici consigli:
Scegli quelle senza crepe o buchi – è segno che sono sane e fresche.
Evita le ghiande verdi – spesso non sono ancora mature
Raccoglile nei giorni asciutti – la pioggia rende le ghiande umide e più soggette a muffe.

Ghiande nel parco

I VARI TIPI DI GHIANDE

Le ghiande possono sembrare tutte uguali a prima vista, ma in realtà esistono diverse varietà legate ai diversi tipi di querce.
Ecco alcune delle principali specie di ghiande che puoi incontrare nei boschi:
La Quercus robur (Farnia): ha ghiande più tozze, di colore marrone scuro, con un cappuccio (cupula) piuttosto robusto.
Poi c’è la Quercus petraea (Roverella): queste ghiande sono leggermente più piccole e allungate, con un colore marrone chiaro.
Un’altra specie è la Quercus ilex (Leccio): produce ghiande lunghe e sottili, spesso più scure, e l’albero è sempreverde.
Infine, la Quercus cerris (Cerro): caratterizzate da una cupola ricoperta da piccoli filamenti, che le distingue dalle altre varietà.

VARI TIPI DI QUERCE 

Nel mondo esistono oltre 500 specie di quercia, ognuna con le sue ghiande uniche per forma, dimensione e gusto.
Le querce si dividono principalmente in due gruppi: le querce bianche e le querce rosse, che presentano ghiande con caratteristiche diverse.
Le querce bianche (Quercus alba e altre specie) producono ghiande dolci e più facili da lavorare perché contengono meno tannini.
Questo tipo di ghianda è più adatto per il consumo umano e viene utilizzato da secoli come fonte alimentare.
Le querce rosse (Quercus rubra e altre specie) invece, contengono nel frutto, una concentrazione maggiore di tannini.

USI TRADIZIONALI DELLE GHIANDE

Le ghiande, dopo un’adeguata preparazione per ridurre l’amarezza dovuta ai tannini, sono state un alimento di base in diverse culture.
Gli antichi greci e romani utilizzavano le ghiande come fonte di carboidrati e spesso le macinavano per ottenere una farina, che veniva poi impiegata nella preparazione di pane e focacce.
In Nord America, i nativi americani delle tribù delle foreste (come i Miwok e i Pomo) consideravano le ghiande una fonte preziosa di nutrimento, soprattutto durante l’inverno, e svilupparono metodi di lavorazione sofisticati per estrarre i tannini, solitamente attraverso un processo di lisciviazione .
In medicina, le ghiande vennero impiegate come rimedio naturale contro vari disturbi.
Grazie alla loro azione astringente, erano usate per trattare infiammazioni, diarrea e ferite.
Inoltre, la polvere di ghianda era ritenuta un efficace tonico digestivo e veniva prescritta per combattere la stanchezza.

SIMBOLISMO E LEGGENDE

Le querce e le loro ghiande hanno una simbologia ricca e affascinante, associata alla forza, alla resilienza e alla prosperità.
In molte culture, la quercia era considerata un albero sacro: nella mitologia greca era l’albero sacro a Zeus, il dio del cielo e dei fulmini, e si riteneva che le querce fossero dotate di una speciale energia che proteggeva dai pericoli.
Le ghiande, come frutti dell’albero sacro, venivano spesso usate come talismani per attirare la fortuna, proteggere dalle sventure e aumentare la fertilità.
Nella cultura celtica, le querce erano alberi venerati dai druidi e le ghiande erano considerati potenti amuleti in grado di conferire forza e coraggio.
Anche i vichinghi portavano con sé ghiande di quercia come simbolo di buona sorte durante i viaggi.
La credenza che le ghiande fossero portatrici di energia positiva e stabilità ha radici profonde e, ancora oggi, sono simboli di resilienza e crescita.

TINTURA CON LE GHIANDE

Al di là dell’ambito alimentare, uno degli usi più interessanti delle ghiande, per noi, è nella tintura naturale.
I tannini contenuti nelle ghiande, sono infatti, sostanze che legano molto bene con le fibre, permettendo di ottenere tonalità che vanno dal marrone chiaro al grigio, a seconda della varietà e del tempo di immersione.
E’ possibile infatti ottenere, sfumature molto interessanti, che possono variare dal colore sabbia al grigio caldo.

Tintura con ghiande su seta
Tintura con ghiande su seta
È un’ottima tintura per chi è alle prime armi con la tintura naturale, perché molto semplice.
Per creare la tintura infatti, si può usare qualsiasi tipo di ghianda.
Per la mia,  ho usato una combinazione di quattro varietà diverse.
Anche la quantità di ghiande usate è variabile.
Più se ne usano, più scura sarà la tintura. In questo progetto ne ho usate veramente tante, il 300% del peso del tessuto.

 COME PREPARARE LA TINTURA

Vi descrivo, qui, quello che ho fatto io.
Ho messo prima le ghiande in un sacchetto di plastica, coperto da un’asciugamano e poi le ho pestate con un martello per romperle e ridurle in piccoli pezzi.
Vanno poi bollite per circa un’ora, dopodiché vi consiglio di lasciarle macerare in acqua per 24 ore.
Questo processo aiuta a rilasciare i tannini e a ottenere un colore più intenso.
Il giorno dopo, puoi filtrare il tutto, per rimuoverei residui solidi e ottenere un bellissimo bagno di tintura.
Più a lungo il tessuto resta in ammollo, più intenso sarà il colore.

COME PERSONALIZZARE IL COLORE

Aggiungendo altri elementi come ad esempio il ferro, si possono ottenere diverse sfumature.
Con la tintura con le ghiande infatti, si possono ottenere una gamma di colori che vanno dal beige al marrone, dal grigio fino addirittura al nero.
Variando semplicemente la durata del tempo di immersione delle ghiande nel bagno di tintura, o il tempo di permanenza del tessuto nel decotto ottenuto, o combinando il tutto con sali di ferro, il colore subirà dei viraggi e potrà essere personalizzato a proprio gusto.

Viraggi su tintura con ghiande

TINTURA CON LE GHIANDE: UN’ESPERIENZA MULTISENSORIALE

Bollendo e lasciando macerare le ghiande, si sprigiona un profumo caldo, legnoso e leggermente affumicato, che ha molto in comune con l’aroma del legno di quercia.
Questo odore, denso e avvolgente, ricorda l’odore della corteccia, del muschio e delle foglie cadute, combinando note terrose con accenni di tannino.
Non è quindi, solo una fragranza che si percepisce, ma direi, un vero e proprio viaggio sensoriale nei boschi, un invito a rallentare e a sintonizzarsi con i ritmi della natura.

ESPERIENZA OLFATTIVA DURANTE LA TINTURA

Mentre il bagno di tintura si riscalda infatti,  l’aroma si intensifica e riempie la stanza.
Questo profumo è tanto naturale quanto rilassante e il suo effetto calmante, può trasformare la tintura in una sorta di rituale meditativo.
Ogni passaggio, dalla bollitura delle ghiande alla preparazione del tessuto, è accompagnato da questa fragranza, che cambia di intensità e sfumature nel corso delle ore, quasi come se stessimo portando quindi, un pezzo di bosco dentro casa.

UN PROFUMO CHE RESTA NEI TESSUTI

Una delle particolarità della tintura naturale a base di ghiande è che il profumo non scompare del tutto una volta terminato il processo: le fibre trattate, specialmente quelle naturali come la lana o il cotone, mantiene una lieve traccia di quell’aroma di bosco, anche se in modo molto sottile.
Questo odore, che ricorda l’origine naturale della tintura, aggiunge sicuramente, un fascino in più ai nostri tessuti tinti.

La tintura con le ghiande non è quindi solo un’attività creativa, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.
Oltre alla soddisfazione di ottenere sfumature uniche e naturali, il profumo che accompagna questo processo rende ogni capo tinto, veramente speciale.

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Una pianta affascinante: l’Inula viscosa

Di questa pianta affascinante, l’inula viscosa, vi ho già parlato in un altro articolo.
Ma poiché è una pianta che si trova solo in questo periodo, ho deciso di parlarvene di nuovo.
In realtà l’inula viscosa fiorisce tra agosto e novembre, proprio quando molte altre piante stanno già terminando la loro fioritura.
Questo la rende una preziosa fonte di nettare e polline per gli insetti, in particolare per api e farfalle, durante una stagione in cui le risorse alimentari per questi insetti sono scarse.

Una pianta affascinante in fiore: L'inula viscosa

L’Inula Viscosa, conosciuta anche come enula bacicci o dittrichia viscosa, è una pianta cespugliosa, perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, diffusa soprattutto nelle regioni del Mediterraneo.
Una delle peculiarità più note di questa pianta è la sua capacità di produrre una sostanza vischiosa, da cui deriva il suo nome.
Oltre alla sua robustezza e adattabilità, l’inula viscosa è conosciuta per le sue numerose proprietà medicinali e tintorie, che la rendono una pianta, appunto, dalle molteplici applicazioni.

CARATTERISTICHE E PARTICOLARITA’

L’Inula viscosa è caratterizzata da una struttura ramificata che può raggiungere anche il metro di altezza. Le foglie sono lanceolate, alterne, e coperte da una sottile peluria, che conferisce alla pianta il suo caratteristico aspetto “viscoso”.
Durante la stagione della fioritura, la pianta si riempie di capolini giallo intenso, simili a piccoli fiori di margherita, che attraggono, come dicevo,  una vasta gamma di insetti impollinatori.
Una delle caratteristiche distintive dell’inula viscosa è la sua resistenza.
Infatti  è una specie pioniera, che colonizza facilmente suoli incolti, terreni aridi, ma è anche presente spesso, lungo i margini delle strade cittadine.
Le sue radici penetrano profondamente nel suolo, garantendo un ottimo approvvigionamento idrico anche in ambienti aridi.

CURIOSITA’ E UTILITA’ DELL’INULA VISCOSA 

Lotta biologica: L’Inula viscosa è strettamente legata alla lotta biologica contro la mosca dell’olivo.
All’interno dei suoi fusti infatti, si sviluppa un insetto, la Myopites stylatus, che rappresenta l’ospite svernante di un parassitoide naturale della mosca dell’olivo.
In questo modo, la pianta contribuisce a ridurre l’utilizzo di pesticidi in agricoltura.
Biodiversità: Questa pianta riveste un ruolo fondamentale, anche per la biodiversità, in quanto fornisce abbondanti riserve di polline e nettare, attirando numerosi insetti utili, respingendo invece, quelli dannosi.
Proprio per questo è considerata un’alleata preziosa per gli agricoltori.

UNA PIANTA AFFASCINANTE L’INULA VISCOSA IN TINTURA NATURALE

Uno degli usi più affascinanti dell’inula viscosa è però, per noi, nel campo della tintura naturale .
tintura naturale
Questa pianta contiene diversi principi tintori, in particolare flavonoidi, come la quercetina, un potente pigmento giallo.
La quercetina è nota per la sua capacità di legarsi facilmente alle fibre tessili e di produrre colori duraturi e resistenti alla luce.
  Oltre ai flavonoidi, contiene anche i lattoni sesquiterpenici , che le conferiscono un potere colorante interessante.
Le foglie e i fusti della pianta vengono utilizzati per ottenere diverse tonalità di giallo, che possono variare dall’ ocra, al giallo intenso a seconda delle condizioni di estrazione e del mordente utilizzato.

Nella tintura naturale, i mordenti sono sostanze che si utilizzano per fissare il colore alle fibre. Tra i mordenti più comuni utilizzati con l’inula viscosa ci sono l’allume e il ferro, che aiutano a modulare le tonalità del giallo o a virare verso colori più scuri e terrosi, come il verde oliva o il marrone.
L’uso del ferro, ad esempio, può scurire notevolmente il giallo prodotto dalla pianta, conferendo alla fibra tessile un tono verdastro.
Quindi la scelta del mordente e il tempo di macerazione influenzano notevolmente il risultato finale.

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Solidità dei colori naturali

La Solidità dei Colori Naturali: Un viaggio tra storia, pregiudizi e scienza

Quando si parla di tintura naturale, la domanda che più spesso mi pongono,  riguarda la solidità dei colori ottenuti da fonti vegetali o animali.
Molti in realtà credono, che i colori naturali siano intrinsecamente meno duraturi e resistenti rispetto a quelli sintetici.
Questo pregiudizio, molto diffuso, deriva però principalmente, dalla mancanza di conoscenza della storia della tintura naturale e delle tecniche artigianali che la caratterizzano.saperi antichi,

INNUMEREVOLI TESTIMONIANZE STORICHE

È interessante notare, che l’uso delle tinture naturali ha radici antichissime.
Il fatto che questi colori infatti, siano sopravvissuti per millenni, testimonia la resistenza e solidità delle tinture naturali ben eseguite.
Le prime testimonianze dell’uso di coloranti naturali risalgono a migliaia di anni fa.
Infatti alcune delle prime prove archeologiche di fibre tinte, risalgono a più di 4000 anni fa , e in molti casi questi fili conservano ancora oggi, tracce del loro colore originale.
Tessuti tinti di rosso, fibre di lino o lana tinti con robbia o cocciniglia, sono rinvenuti in diverse parti del mondo.

solidità dei colori rossi
Questo ci dimostra come i nostri antenati fossero in grado di ottenere colori vivaci e duraturi utilizzando esclusivamente risorse naturali.
La tintura naturale non è quindi una pratica recente, ma un sapere antico, che si è tramandato nei secoli, affinandosi e adattandosi alle diverse culture.

LA RICERCA DEI COLORI 

Un elemento fondamentale della tintura naturale è l’attenzione alla materia prima.
Per chi infatti, si avvicina a quest’arte con curiosità, deve saper ricercare i colori nella flora circostante .
Fiori, cortecce, radici, foglie e frutti, possono offrire una gamma sorprendente di sfumature, ma non tutti i colori sono ugualmente resistenti.
Alcune piante producono colori estremamente solidi , capaci di resistere all’usura e alla luce solare, mentre altre forniscono tonalità che sbiadiscono più facilmente.
Quindi alcuni, si rivelano più solidi alla luce, al lavaggio e allo sfregamento, rispetto ad altri.

CRITERI PER VERIFICARE LA SOLIDITA’ DEI COLORI 

La solidità di un colore, nel mondo della tintura, è un parametro fondamentale che indica la sua capacità di resistere nel tempo a vari agenti esterni.
Esistono diversi test per verificare la solidità dei colori naturali, tra cui:
Solidità alla luce: La capacità del colore di resistere all’azione dei raggi ultravioletti è fondamentale, soprattutto per tessuti esposti alla luce solare diretta.
Altrettanto importante è la solidità al lavaggio: La resistenza del colore all’acqua e ai detersivi è un altro fattore importante, soprattutto per indumenti che vengono lavati frequentemente.
Ultimo, ma non ultimo, la solidità allo sfregamento: La capacità del colore di resistere all’attrito, infatti,  è particolarmente rilevante per tessuti che vengono utilizzati quotidianamente.
I risultati di questi test però variano, a seconda della pianta utilizzata, del mordente impiegato e della tecnica di tintura.

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