La Budleja

Budleja: la farfalla dei giardini e le sue impronte in ecoprint

Nel mio parco sotto casa, la budleja o Buddleja davidii, sta quasi sfiorendo.
I suoi lunghi grappoli di fiori violacei, un tempo pieni di farfalle, ora lasciano spazio alle foglie argentate e sottili che pure tanto amo usare nella stampa botanica su tessuto.

La budleja nel mio parco
Infatti, sebbene la sua fioritura stia volgendo al termine, possiamo apprezzare comunque, tutte le sue altre caratteristiche.
Per chi non l’ha mai usata, né in stampa botanica, né in tintura, sappiate che le sue foglie, grandi e vellutate, possano lasciare una bellissima impronta nell’ecoprint.

CARATTERISTICHE BOTANICHE 

Originaria dell’Asia e dell’America del Sud, la budleja è una pianta arbustiva perenne, che può superare i due metri di altezza.
Le sue infiorescenze a pannocchia, lunghe e profumate, richiamano farfalle e api, tanto che viene spesso chiamata “albero delle farfalle”.
Il suo nome popolare non è casuale. Per tutta l’estate, come dicevo, produce lunghe e dense pannocchie fiorite, che possono andare dal viola al rosa, al, bianco e al lilla.
Sono ricche di nettare e con un persistente e dolce profumo mieloso.
Questa fioritura prolungata, la rende un banchetto irresistibile per api, bombi e, soprattutto, farfalle.
Infatti, nelle giornate di sole, ne sono letteralmente ricoperte. 
E’ conosciuta però anche con il nome  di Lillà d’estate
Le foglie lanceolate, di un verde-grigio vellutato, sono l’elemento che più mi affascina in ecoprint: sottili ma resistenti, rilasciano un’impronta nitida e armoniosa, specialmente se raccolte quando la pianta è quasi a fine fioritura.

Ecoprint con foglia di budleja

STORIA E SIMBOLOGIA

Il nome Buddleja deriva dal reverendo Adam Buddle, un botanico inglese del XVII secolo.
Tuttavia, la pianta divenne celebre solo nell’Ottocento, quando l’esploratore francese Père Armand David ne portò alcuni esemplari in Europa dalla Cina.
In Oriente la budleja era simbolo di rinascita e libertà, forse proprio per la sua capacità di attrarre farfalle — messaggere di trasformazione e leggerezza.
Non esistono antiche leggende tramandate, ma nel linguaggio moderno dei fiori e della natura, la Buddleja rappresenta la trasformazione e il cambiamento.
Le farfalle infatti, sono il simbolo della metamorfosi e della bellezza che ne deriva.

USI CREATIVI IN ECOPRINT DELLA BUDLEJA

È una pianta caducifoglia, il che significa che perde le foglie in autunno.
Ma le foglie di budleja, anche una volta seccate, mantengono una buona struttura e possono essere usate o come impronte dirette nella stampa a contatto, disposte tra due strati di tessuto.
Oppure possiamo usarle, come elementi decorativi da combinare con altre foglie di stagione.
Per valorizzare la loro venatura fine, consiglio di raccogliere le foglie mature, ma non ancora indurite, stamparle fresche o leggermente appassite.
In questo modo rilasciano un colore tenue, tra il grigio-verde e l’ocra chiaro, con un effetto di trasparenza molto delicato.

Stampa botanica budleja

Se invece, si desidera una maggiore intensità, aggiungere una base di ferro o acetato di ferro nel bagno di mordenzatura: la foglia reagirà regalando sicuramente, toni fumosi e più scuri.
Anche i rametti giovani, con la loro corteccia chiara, possono essere disposti sul tessuto, per creare trame sottili e astratte, insomma, tutta la pianta è un’incredibile risorsa per il nostro lavoro di ecoprint!

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Ritorno alla scrittura

Ritorno alla scrittura: una nuova cadenza tra natura e vita da nonna

Dopo una lunga pausa, torno qui, su queste pagine virtuali, con un ritmo diverso ma con la stessa passione di sempre.
Non più ogni settimana, ma ogni 15 giorni.
La mia agenda si è arricchita di nuove meraviglie e impegni: quelli di una nonna, presenza amorevole e concreta, che cambia la prospettiva, riempie il mio tempo ma nutre, devo dire, anche la creatività.
Ho sentito il bisogno quindi di rallentare, di creare più spazio e respiro, senza però poi  rinunciare a condividere con voi, le mie esperienze e le mie riflessioni.

COME CONTRIBUIRE 

Il mio blog è sempre stato pensato, per gli appassionati e i curiosi, perciò, mi farebbe veramente piacere, sentire spesso, anche le vostre voci.
Se avete idee, suggerimenti o esperienze che volete condividere, non esitate a contattarmi.
Potete lasciare un commento sotto gli articoli, scrivermi via email o interagire con me sui social media.
È grazie a voi, infatti, che il mio blog potrà continuare a crescere e migliorare.
Sono quindi proprio entusiasta del mio ritorno alla scrittura, di riprendere questo viaggio insieme e di scoprire insieme, nuovi orizzonti.

LA NATURA CCOME FONTE INESAURIBILE DI ISPIRAZIONE

In tutto il mio daffare, rimanere curiosi e aperti all’esplorazione, è il segreto per non smettere mai di meravigliarsi.
Ogni pianta, sappiamo bene, ha un tempo, un colore, un’impronta unica: una diversità che apre possibilità infinite.
Infatti durante tutto l’anno raccolgo sempre i miei materiali vegetali e per quel che riguarda le piante, in ogni stagione vedo e percepisco, che qualcosa cambia.
Spesso succede che nuove piante mi attraggono, nuovi colori sembrano parlarmi, e nuove stampe si formano sotto le mie mani come se la natura mi stesse suggerendo percorsi sempre diversi.
Mi lascio così sempre guidare dalla curiosità e dalla voglia di esplorare!
È incredibile quante possibilità emergano quando si rimane aperti all’inaspettato.
Proprio per questo, ritorno alla scrittura!
Perché il desiderio di raccontare e raccontarmi, non è mai andato via, anche quando il tempo è e sarà poco.

Pc con ritorno alla scrittura

STAMPARE E TINGERE TUTTO L’ANNO

Avere a disposizione una collezione di materiali vegetali, tra i più diversi, permette di sperimentare texture, colori e motivi, che cambiano con le stagioni.
Così cerco di far rimanere il mio lavoro sempre fresco e profondamente connesso al ritmo della natura.
L’alternarsi delle stagioni diventa quindi, parte integrante della mia creatività, un ciclo che rinnova ogni volta la mia ispirazione.

   LA BELLEZZA DEI CAMBIAMENTI STAGIONALI 

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Alaterno in ecoprint

ALATERNO IN ECOPRINT : CATTURARE LA MAGIA DEI PIGMENTI
Aprile e maggio, sono mesi di rinascita per le piante,  ci regalano una tavolozza di colori intensi, pronti per essere catturati attraverso la nostra affascinante arte dell’ecoprint.
Dopo aver esplorato le caratteristiche generali dell’alaterno e la sua tintura, nell’articolo precedente, oggi ci immergiamo in un aspetto particolarmente affascinante di questa pianta: la sua straordinaria predisposizione alla stampa naturale, grazie alle sue foglie incredibilmente ricche di pigmenti.

I PIGMENTI

In questo periodo, le foglie di alaterno (Rhamnus alaternus) sono un vero tesoro per chi pratica questa tecnica di stampa naturale.
Cariche di pigmenti, queste foglie sprigionano una ricchezza cromatica che si trasferisce magicamente sulla stoffa.
Infatti l’alaterno in ecoprint, rivela sfumature uniche, perché la generosità dei pigmenti in questo periodo è tale, che spesso si assiste a un fenomeno affascinante quanto, a volte, indesiderato: un alone di colore che si diffonde oltre il bordo della foglia durante il processo di cottura a vapore o bollitura.

Alaterno in ecoprint

ALCUNI SUGGERIMENTI

Come possiamo allora preservare la nitidezza dei contorni quando lavoriamo con l’alaterno in ecoprint così ricco di colore?
Ecco alcune considerazioni generali e suggerimenti pratici:
Sicuramente molto importante una mordenzatura accurata.
Sappiamo bene infatti che una preparazione adeguata del tessuto è fondamentale.
Un mordente efficace, aiuterà le fibre ad assorbire i pigmenti in modo più stabile, riducendo la tendenza alla migrazione del colore.
Allume e tannino sono i mordenti più comuni e affidabili.
Il secondo suggerimento è quello di effettuare una pressione controllata.
In questo caso, la pressione esercitata durante l’arrotolamento del tessuto attorno al supporto, gioca un ruolo cruciale.
Una pressione eccessiva può schiacciare le foglie e favorire la fuoriuscita incontrollata dei pigmenti.
Quindi bisognerà effettuare una pressione uniforme, ma non eccessiva.

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L’alaterno

L’Alaterno: un raggio di sole giallo nella storia della tintura
Cari amici tintori e amanti della natura, oggi vi voglio parlare di una pianta che scalda il cuore solo a guardarla, e che sui tessuti regala una tonalità solare meravigliosa: l’alaterno.
Chiunque ami la tintura naturale sa infatti, che ogni pianta, custodisce un piccolo mondo fatto di colori.

CARATTERISTICHE DELLA PIANTA

L’Alaterno è un arbusto sempreverde, robusto e tenace, che ama i climi caldi e i terreni rocciosi del bacino mediterraneo.
Il suo nome scientifico è Rhamnus alaternus e appartiene alla famiglia delle Rhamnaceae.
Lo definirei un arbusto dalle mille sfaccettature.
Cresce spontaneo, con le sue foglie coriacee, piccole, ovali e leggermente dentate, di un bel verde lucido.

Alaterno foglie
Queste foglioline creano una fitta chioma, che in primavera si riempie di minuscoli fiori giallo-verdastri profumati,  importanti sicuramente, per api e insetti.
In autunno, poi, compaiono le bacche: piccole sfere che virano dal rosso al nero.

LE BACCHE DELL’ALATERNO : BELLE MA ATTENZIONE!

Come dicevo, le bacche dell’alaterno, sono piccole sfere che maturano dal verde al rosso fino al nero-bluastro.
Sono molto scenografiche, tanto che spesso vengono usate per decorare siepi e giardini.
Tuttavia, per l’uomo sono considerate tossiche se ingerite, perché contengono antrachinoni.
Gli uccelli selvatici, al contrario, ne sono ghiotti: per loro rappresentano una preziosa fonte di cibo durante l’inverno, senza effetti nocivi.

Bacche di alaterno
È un bellissimo esempio di come una pianta si sia evoluta per favorire la dispersione dei semi, grazie alla fauna, pur proteggendosi da predatori meno adatti come noi.
Quindi: le bacche si ammirano, ma non si raccolgono per usi interni o in cucina!

LEGGENDE E SIMBOLISMO 

L’Alaterno, essendo una pianta forte e sempreverde, era considerato simbolo di resilienza e protezione.
In alcune tradizioni popolari si credeva che i suoi rami intrecciati formassero una barriera contro gli spiriti maligni.
Nelle campagne mediterranee, piccoli rametti di alaterno venivano appesi alle porte di casa o infilati tra le travi delle stalle, come semplice ma potente amuleto di buona fortuna.

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Identificare gli alberi

La primavera in fiore: un’esplosione di colori e un’opportunità per riconoscere e identificare gli alberi

In primavera, basta alzare lo sguardo o fermarsi un attimo lungo un sentiero, per accorgersi che qualcosa sta cambiando: la natura si risveglia, e con lei, anche il nostro senso di meraviglia.
Infatti, chi osserva la natura con curiosità, sa che ogni stagione ha le sue chiavi di lettura.
In primavera, prima che le foglie si aprano completamente, sono le gemme a raccontarci molto, del mondo vegetale che ci circonda.
Ogni albero ha le sue, con forme, colori, disposizioni e dimensioni specifiche.
Imparare a riconoscerle significa avvicinarsi alla biodiversità con occhi nuovi, capaci di cogliere l’identità di ogni pianta.
A Roma, in primavera, con l’esplosione dei fiori, che colora il paesaggio urbano, c’é uno spettacolo naturale unico e per noi amanti delle piante per l’ecoprint, diventa molto più facile, rispetto ad altre stagioni,  riconoscere le diverse specie arboree, rispetto a quando sono spoglie o hanno solo le foglie.

IL LORO CHIARO LINGUAGGIO

Spesso non siamo abituati a pensare agli alberi come individui con caratteristiche proprie.
Li vediamo come sfondo del paesaggio, silenziosi e immobili.
Ma basta prestare un po’ più di attenzione per scoprire un linguaggio fatto di dettagli: le gemme, le cortecce, la disposizione dei rami.
Anche quando le foglie non sono ancora comparse, possiamo infatti distinguere un carpino da un faggio, un ciliegio da un acero, semplicemente osservando.
Le cortecce, ad esempio, mantengono nel tempo delle caratteristiche costanti: lisce o rugose, chiare o scure, screpolate o punteggiate e spesso raccontano storie di crescita, clima e adattamento.
Riconoscere gli alberi, diventa così un esercizio di attenzione e stupore, un modo per rinnovare ogni anno il nostro legame con la natura.
Perché la primavera, con la sua esplosione di vita, ci invita a rallentare e ad osservare. E ogni gemma è un piccolo miracolo che vale la pena di conoscere.

RICONOSCERE ED IDENTIFICARE GLI ALBERI ATTRAVERSO I FIORI 

Più di ogni altra cosa, i fiori primaverili offrono sicuramente, indizi preziosi, per identificare gli alberi.
Infatti la loro forma e colore sono importanti per l’identificazione.
 Ogni specie ha fiori con caratteristiche uniche, che variano nella forma, nelle dimensioni e nel colore.
Anche la disposizione dei fiori ci può aiutare.
La disposizione sui rami , che può essere a grappolo, a spiga, solitari, ecc. infatti,  è un altro elemento distintivo.
Il periodo di fioritura anche ci può dire qualcosa.
Alcuni alberi fioriscono molto presto, altri più tardi, e questo può aiutare a identificarli.
Vicino casa ho un albero, su una via dove passo spesso ed ora è tutto in fiore.

Identificare gli alberi : il ciliegio Mi stupisce ogni volta, perché quando ha le foglie, non suscita il mio interesse, mentre con i fiori non faccio altro che ammirarlo. E’ un ciliegio.

RISORSE UTILI PER IDENTIFICARE GLI ALBERI 

Per approfondire la conoscenza degli alberi e imparare a riconoscerli, possiamo però consultare decisamente dei libri.
Uno che mi sento di potervi consigliare è Riconoscere gli alberi. Ediz. a colori” di Roger Phillips, una guida illustrata che facilita il riconoscimento delle principali specie arboree.

Identificare gli alberi tramite libri
Poi c’è Alberi d’Italia e d’Europa. Guida al riconoscimento di Bernardo Ticli, che offre descrizioni dettagliate e immagini per identificare oltre 100 specie.

Oppure Guida agli alberi d’Italia di Touring Club Italiano.

APP INTERESSANTI

Anche le App sono molto utili come ad esempio PlantNet, un’app gratuita che permette di identificare le piante scattando una foto; l’app confronta l’immagine con un vasto database botanico: Android Apps on Google Play     Invece PictureThis, fornisce informazioni dettagliate sulle piante fotografate, inclusi consigli sulla cura.
Infine iNaturalist che oltre all’identificazione, consente di contribuire a progetti scientifici registrando le proprie osservazioni.

CONSIGLI AGGIUNTIVI  PER ESPLORARE E APPRENDERE

Per essere seguiti da esperti, invece, ci si può unire a escursioni guidate o corsi di riconoscimento degli alberi, organizzati da associazioni naturalistiche locali.
Per questi corsi di riconoscimento, alcune associazioni, come Flora Romana, organizzano appunto corsi per imparare a identificare gli alberi locali.Log in or sign up to view

ALBERI COMUNI 

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