Autunno tempo di tannini

Autunno, tempo di tannini: perché le foglie stampano meglio in questa stagione.
Durante i miei corsi online, una delle domande più frequenti è proprio questa: le foglie stampano meglio in primavera/estate o in autunno?
Io rispondo sempre che ogni stagione porta con sé un diverso equilibrio chimico nelle foglie e quindi risultati diversi e unici in stampa.

VARIAZIONI
Conoscere queste variazioni è importante, perché permette di scegliere quando raccogliere e come stampare, secondo l’effetto desiderato.
Ad esempio in primavera le foglie giovani, tenere e ricche di clorofilla, contengono poco tannino.

Foglie quercia primaverile
Foglie quercia primaverile

Stampano in modo più leggero, con tonalità verdi o giallo-verdi, spesso trasparenti e acquerellate.

Ecoprint con quercia raccolta in primavera
Ecoprint con quercia raccolta in primavera

Sono certamente ideali per chi ama la delicatezza e un effetto morbido, nelle impronte.
Durante l’estate invece, le foglie sono mature: i tannini aumentano, ma restano bilanciati.
Le impronte diventano più stabili e definite, mantenendo un buon equilibrio tra chiarezza e luminosità.
È il periodo ideale per chi desidera contrasti equilibrati e colori naturali.
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Cromodipendente

Lo ammetto: sono cromodipendente.
Non potrei vivere senza i colori, senza le loro sfumature che viaggiano insieme alle stagioni, senza quell’adrenalina, che accompagna ogni mio esperimento con le tinture naturali e la stampa botanica.

COSA  MI  ISPIRA 

Quando il tempo è brutto e la luce sembra svanire, mi rifugio tra i pigmenti delle piante, creando nuove texture.

Cromodipendente : Texture e colori naturali

Così pure tra le foglie che rilasciano le loro impronte e tra le fibre che si trasformano in qualcosa di unico.
Uso praticamente i colori naturali, come una forma di riequilibrio energetico, cioè le energie fluiscono liberamente creando una sintonia, tra corpo e anima.
Poiché infatti, ogni tonalità parla un linguaggio diverso, ogni colore è capace di toccare le mie corde sottili, di sciogliere a volte le malinconie, con la capacità incredibile, di restituirmi calma o entusiasmo.
In questo viaggio sensoriale scopro così, ogni giorno,  quanto sia profondo il legame tra colore e benessere.

COLORI PASTELLO

Nel mio mondo, i colori pastello non tramontano mai, nemmeno in autunno o in  inverno.
Questo perché non conoscono stagioni, infatti restano sempre attuali, anche nei mesi più freddi.

Colori pastello: azzurro
Dal celeste trasparente di un mare limpido

Colori pastello rosso tramontoal rosso fuoco di un tramonto,

Colori rosa sul tessutodal rosa dei petali di una rosa

Cromodipendente con il viola mirtilloal viola profondo dei mirtilli.
Ed è proprio così che ogni colore diventa una creazione particolare, con intensità uniche.
Le mie tinture e le mie stampe botaniche, a volte nascono come esperimenti estetici, ma in linea generale poi, sono un modo per esplorare e comprendere proprio, l’universo dei colori. Leggi tutto “Cromodipendente”

La Budleja

Budleja: la farfalla dei giardini e le sue impronte in ecoprint

Nel mio parco sotto casa, la budleja o Buddleja davidii, sta quasi sfiorendo.
I suoi lunghi grappoli di fiori violacei, un tempo pieni di farfalle, ora lasciano spazio alle foglie argentate e sottili che pure tanto amo usare nella stampa botanica su tessuto.

La budleja nel mio parco
Infatti, sebbene la sua fioritura stia volgendo al termine, possiamo apprezzare comunque, tutte le sue altre caratteristiche.
Per chi non l’ha mai usata, né in stampa botanica, né in tintura, sappiate che le sue foglie, grandi e vellutate, possano lasciare una bellissima impronta nell’ecoprint.

CARATTERISTICHE BOTANICHE 

Originaria dell’Asia e dell’America del Sud, la budleja è una pianta arbustiva perenne, che può superare i due metri di altezza.
Le sue infiorescenze a pannocchia, lunghe e profumate, richiamano farfalle e api, tanto che viene spesso chiamata “albero delle farfalle”.
Il suo nome popolare non è casuale. Per tutta l’estate, come dicevo, produce lunghe e dense pannocchie fiorite, che possono andare dal viola al rosa, al, bianco e al lilla.
Sono ricche di nettare e con un persistente e dolce profumo mieloso.
Questa fioritura prolungata, la rende un banchetto irresistibile per api, bombi e, soprattutto, farfalle.
Infatti, nelle giornate di sole, ne sono letteralmente ricoperte. 
E’ conosciuta però anche con il nome  di Lillà d’estate
Le foglie lanceolate, di un verde-grigio vellutato, sono l’elemento che più mi affascina in ecoprint: sottili ma resistenti, rilasciano un’impronta nitida e armoniosa, specialmente se raccolte quando la pianta è quasi a fine fioritura.

Ecoprint con foglia di budleja

STORIA E SIMBOLOGIA

Il nome Buddleja deriva dal reverendo Adam Buddle, un botanico inglese del XVII secolo.
Tuttavia, la pianta divenne celebre solo nell’Ottocento, quando l’esploratore francese Père Armand David ne portò alcuni esemplari in Europa dalla Cina.
In Oriente la budleja era simbolo di rinascita e libertà, forse proprio per la sua capacità di attrarre farfalle — messaggere di trasformazione e leggerezza.
Non esistono antiche leggende tramandate, ma nel linguaggio moderno dei fiori e della natura, la Buddleja rappresenta la trasformazione e il cambiamento.
Le farfalle infatti, sono il simbolo della metamorfosi e della bellezza che ne deriva.

USI CREATIVI IN ECOPRINT DELLA BUDLEJA

È una pianta caducifoglia, il che significa che perde le foglie in autunno.
Ma le foglie di budleja, anche una volta seccate, mantengono una buona struttura e possono essere usate o come impronte dirette nella stampa a contatto, disposte tra due strati di tessuto.
Oppure possiamo usarle, come elementi decorativi da combinare con altre foglie di stagione.
Per valorizzare la loro venatura fine, consiglio di raccogliere le foglie mature, ma non ancora indurite, stamparle fresche o leggermente appassite.
In questo modo rilasciano un colore tenue, tra il grigio-verde e l’ocra chiaro, con un effetto di trasparenza molto delicato.

Stampa botanica budleja

Se invece, si desidera una maggiore intensità, aggiungere una base di ferro o acetato di ferro nel bagno di mordenzatura: la foglia reagirà regalando sicuramente, toni fumosi e più scuri.
Anche i rametti giovani, con la loro corteccia chiara, possono essere disposti sul tessuto, per creare trame sottili e astratte, insomma, tutta la pianta è un’incredibile risorsa per il nostro lavoro di ecoprint!

Leggi tutto “La Budleja”

Le macchie sui vestiti

ACCOGLIERE L’IMPERFEZIONE

Una macchia che non si cancella quindi,  diventa un punto di partenza e non la fine del capo.
La natura del resto ci insegna, che nulla è mai davvero perfetto:

Natura imperfetta

le foglie spesso sono rovinate e portano segni, le cortecce hanno cicatrici, i fiori sfumature particolari e a volte inattese.

COME TRASFORMARE LE MACCHIE SUI VESTITI
CON L’AIUTO DELLE PIANTE

Spesso quindi, uso la tintura naturale e  uso molto la tecnica del maltinto che crea  effetti cromatici particolari.

Tessuto con macchie e tintura naturale maltinta
In questo caso il colore non risulta uniforme, ma presenta sfumature, venature o irregolarità di tono.
Questo può capitare in modo accidentale, per esempio se il bagno non è stato ben mescolato o se il tessuto ha assorbito in maniera disomogenea.
Può però essere ricercato volutamente, come tecnica decorativa.
In pratica, un tessuto maltinto mostra variazioni di intensità di colore, più scure o più chiare, che poi, volendole miscelare ad altri colori, danno un aspetto mosso, vivo e non piatto, con effetti marmorizzati, come nella foto qui sopra.
Il colore quindi, non solo copre la macchia, ma regala tonalità completamente imprevedibili e a mio avviso, veramente particolari. Leggi tutto “Le macchie sui vestiti”

Creare un orto tintorio

CREARE UN ORTO TINTORIO

Ci sono libri che arrivano al momento giusto, come se bussassero alla porta del cuore, per ricordarci chi siamo davvero.
La mia ultima lettura, I quaderni botanici di Madame Lucie di Melissa Da Costa, è stata proprio così: una storia delicata, capace di intrecciare il dolore con la rinascita, la fragilità con la forza rigenerante della natura.
Pagina dopo pagina mi sono ritrovata immersa in un giardino di emozioni e colori, e ho sentito forte il desiderio, come nel libro, di tornare a coltivare e creare un orto tintorio con le mie piante sul terrazzo, dedicando loro, la giusta attenzione.
Prendermi cura delle mie piante, significa tra l’altro, non solo avere tra le mani i pigmenti che amo, ma anche dedicarmi a un tempo lento, fatto di attese, osservazioni e piccole magie quotidiane.

i quaderni botanici di Madame Lucie

RISCOPRIRE L’ARTE DELL’ATTESA 

Sappiamo bene tutti, che la fretta, purtroppo, è una compagna costante nella nostra vita quotidiana.
Siamo abituati a correre, a inseguire la produttività e a misurare spesso il nostro successo, in base alla velocità con cui raggiungiamo gli obiettivi.
Ma in realtà, cosa succederebbe se ci fermassimo un attimo?
Se imparassimo a coltivare la lentezza, un’arte che le antiche culture orientali hanno sempre saputo onorare?
Per noi che amiamo le piante, sappiamo bene che nel cuore della natura, la fretta non esiste.
Le piante, ci insegnano il valore dell’attesa, della pazienza e del rispetto per il ritmo naturale delle cose.

OGNI FASE HA IL SUO MOMENTO

Non si può infatti, forzare un seme a germogliare prima del tempo, né pretendere che un fiore sbocci in un giorno.
Ogni fase, ha il suo momento e osservare questo processo con consapevolezza, è un antidoto potente all’ansia e alle aspettative che spesso ci travolgono.
Creare quindi, un orto tintorio è una delle vie più belle per applicare questa filosofia.
Non si tratta solo di piantare, ma di un vero e proprio viaggio che ci connette con la terra e con cicli che non possiamo controllare.

DALL’ ORTO AL GIARDINO TINTORIO

Creare  un orto tintorio, diventa così, uno spazio in cui coltivare piante, capaci di regalarci colori naturali per le nostre stoffe, quindi anche pigmenti naturali per la tintura di tessuti, utilizzabili anche poi, per la pittura o per la cosmesi.
Qui la fretta non trova posto: ogni pianta,  richiede tempo, osservazione e dedizione.
Infatti ad esempio, quando si semina la robbia per ottenere un rosso intenso, si sa che bisogna attendere almeno due anni perché le sue radici siano pronte per essere raccolte.

radici di robbia
Oppure, se si coltiva il guado per il blu, si impara che le sue foglie vanno raccolte in un momento preciso della giornata, prima che il sole sia troppo forte. Leggi tutto “Creare un orto tintorio”