Cottura in acqua o a vapore per il nostro ecoprint? Tu cosa preferisci?
In realtà la scelta tra cottura in acqua o a vapore, dipende dall’effetto desiderato.
Dipende poi anche dal tipo di tessuto o carta utilizzato e in linea generale, dalle proprie preferenze.
Spesso però, le allieve che approdano ai miei corsi online, ma a volte succede anche con le allieve dei corsi in presenza, pur avendo già fatto altre esperienze, non ne conoscono la differenza.
Sono senz’altro i due metodi per fissare i colori e i pigmenti sui tessuti , ma ognuno ha la sua peculiarità.
Quindi sperimentando entrambe le tecniche si potranno scoprire sfumature e risultati unici.
COTTURA IN ACQUA
La cottura in acqua è una delle tecniche più tradizionali e semplici per l’ecoprinting.
In questo metodo, il tessuto e i materiali vegetali, vengono avvolti insieme e poi immersi in una pentola d’acqua bollente.
Come ho già detto molto spesso, quando lavoro in ecoprint con la carta, uso e preferisco senz’altro la cottura in acqua, piuttosto che quella a vapore.
Potrete leggere, se lo avete perso, il mio articolo su questo tipo di stampa, qui.
Per la cottura in acqua, io uso aggiungere le foglie che a volte mi rimangono in eccesso, dai corsi.
Infatti, se le allieve non si riportano il loro bottino di foglie, le faccio seccare e all’occorrenza, appunto le metto in pentola per la cottura in acqua.
Con questo tipo di cottura, i tessuti, hanno le impronte delle foglie, meno definite rispetto alla cottura a vapore. L’aspetto del tessuto è più acquerellato, con nuance di vari colori.
Se arrotoleremo su legno, in genere, saranno esaltati i verdi e i marroni,
se invece, arrotoleremo su ferro, esalteremo i grigi e i neri.
COTTURA A VAPORE
Nella cottura a vapore le impronte delle foglie, invece, saranno sicuramente più nitide e più leggibili, rispetto alla cottura in acqua.
I colori tendono a essere più vividi e definiti, con meno dispersione dei pigmenti rispetto alla cottura in acqua.
Le impronte delle foglie e dei fiori, inoltre, sono generalmente più nitide, con bordi più chiari e ben definiti.
COME COSTRUIRSI UNA VAPORIERA STABILE
In genere uso un pentolone di alluminio, con un coperchio sopraelevato da un qualcosa.
Al coperchio inserito dentro la pentola, mio marito ha praticato dei fori con il trapano, in modo da poter far uscire il vapore e poter quindi farlo penetrare nel tessuto, per fissare i colori .
Lui è sempre molto ingegnoso e devo essere sincera, senza di lui, non potrei fare tutto quello che faccio.
CONFRONTO DEI RISULTATI
La precisione e il dettaglio: La cottura a vapore eccelle sicuramente nella precisione delle impronte vegetali, mentre la cottura in acqua, offre un effetto più morbido e acquerellato.
La vivacità dei colori: Il vapore tende a mantenere i colori più intensi e saturi, mentre l’acqua può diluire leggermente i pigmenti.
Il tempo di processo: Entrambe le tecniche richiedono un tempo di preparazione e cottura simile, ma il vapore può spesso offrire risultati più efficaci in meno tempo.
Certo, detto così, sembra che la cottura in acqua valga molto meno di quella a vapore, mentre io ultimamente credo proprio di prediligerla…
Si, perché adoro molto le nuance che si creano: in questa fase delicata, colori, forme e dettagli delle foglie e dei fiori si intrecciano e si trasformano, dando vita ad effetti cromatici e texture bellissime.
Ma cosa succede esattamente durante questo processo?
I SEGRETI DELL’ACQUA
Immergendo i vegetali nell’acqua calda, si innesca un vero e proprio dialogo tra i pigmenti vegetali e le molecole d’acqua.
I pigmenti, liberati dalle cellule vegetali, iniziano a muoversi e a diffondersi nell’acqua, creando un flusso di colori che si intreccia e si sovrappone.
Anche la temperatura e il tempo di immersione giocano un ruolo fondamentale: temperature più elevate intensificano la resa dei colori, come avviene spesso con la stampa dell’eucalipto, che necessita appunto, di temperature elevate.
I tempi di immersione più lunghi poi, favoriscono la diffusione dei pigmenti e la creazione di sfumature più morbide e delicate.
ARROTOLAMENTO SUL SUPPORTO
Sapete infine, per la cottura, quant’è importante stringere bene la legatura del fagotto?
Credo che ormai tutte lo sappiate!
Più il rotolo è ben stretto, meglio verrà la stampa.
Devo dire che da un po’ di tempo mi trovo molto bene ad arrotolare con le garze mediche, sia elasticizzate che non.
Vi spiego ancora, il perché è importante stringere bene: se la legatura è lenta, l’acqua o il vapore, secondo il tipo di cottura che avete scelto, entrerà ed uscirà. Questo farà si che la stampa venga sbavata e non ben definita.
CONCLUSIONI
Scegliere tra cottura in acqua e cottura a vapore dipende quindi, come già detto, dai risultati desiderati e dalle preferenze personali.
In conclusione, la cottura in acqua è ideale per chi cerca effetti artistici più sfumati e organici, mentre la cottura a vapore è preferita per chi desidera dettagli nitidi e colori vivaci.
Il mio consiglio è sempre quindi la sperimentazione, perché è certamente la chiave, per scoprire le infinite possibilità dell’ecoprint e la sua versatilità.
Questa volta Carla facciamo i complimenti al marito!
È stato ingegnoso!
Grazie per queste spiegazioni fra un metodo e l’altro! Proverò anche se a me piace tanto la stampa nitida della foglia….
Buona domenica.
Grazie Lucia, lui spesso mi aiuta a risolvere le problematiche, devo dire che è proprio bravo !
Grazie per i suggerimenti ..sono ancora un apprendista ma la tecnica del l’ecoprint è meravigliosa e permette di sperimentare …la vostra esperienza è preziosa ….grazie Carla
Grazie a te per l’apprezzamento. Vedrai, sarà come una droga!
Se vuoi consigli, chiedi pure.
Al prossimo articolo, come ogni domenica