Sembra un gioco di parole, ma l’imperfetta perfezione, spesso sta ad indicare la bellezza che si ritrova appunto nell’imperfezione.
In generale nella società di oggi, il concetto di perfezione, è molto più radicato di quanto pensiamo. Secondo me invece, sarebbe giusto mirare, più che alla perfezione, al perfezionismo, per cercare di fare quel qualcosa al meglio delle nostre capacità.
In realtà poi, quello che ad alcuni può sembrare perfetto, per altri, può sembrare sbagliato, quindi questo ci porta a capire quanto la cosa sia soggettiva.
L’IMPERFETTA PERFEZIONE
Durante i miei corsi di ecoprint, spesso le allieve scartano le foglie rovinate, bucherellate o quant’altro.
Io invece consiglio loro sempre di usarle, perché penso che ogni foglia abbia comunque una sua storia da raccontare.
Probabilmente chi è alle prime armi o chi è arso dal fuoco creativo, è concentrato su altro.
Ma chi ci dice che proprio quella foglia che stiamo scartando, non abbia attraversato condizioni climatiche particolarmente ardue o che abbia dovuto combattere contro attacchi di insetti o parassiti ?
Secondo me, qualsiasi cosa nasconda, vale la pena raccontarla e quindi nel nostro caso, stamparla .
Non la trovate meravigliosamente unica con il suo vissuto ?
Proprio un’imperfetta perfezione direi!
FILOSOFIA GIAPPONESE
Sempre durante i miei corsi poi, capita e osservo che le allieve magari nascondono la parte rovinata di una foglia, sovrapponendovene un’altra, cercando di nascondere appunto la parte ” rovinata “.
Io allora racconto loro, l’arte giapponese del kintsugi, che si rifà alla concezione che ogni cicatrice viene mostrata orgogliosamente.
Se sei curiosa, leggi quì la loro bella filosofia.
Del resto poi credo, siano punti di vista!
Secondo me infatti, parlando di una foglia, come dicevo prima, ciò che può risultare una parte da nascondere per alcuni, potrebbe essere invece un punto di valorizzazione, con la stampa, per altri.
Qui sotto, in foto, vi mostro come una foglia, rovinata e secca, nelle parti diagonali della sua larghezza, abbia comunque dato un risultato della sua stampa in ecoprint, assolutamente affascinante pur nella sua imperfezione.
Insomma, a volte cambiare una forma del pensiero creativo, ci può portare ad abbracciare soluzioni nuove, diverse, al di fuori dell’usuale e riceverne poi un risultato comunque piacevole all’occhio.
WABI-SABI
E’ una forma di arte che si inserisce nella concezione giapponese , dove
Wabi significa, la meraviglia di fronte alla natura e Sabi, è l’accettazione della transitorietà delle cose.
Quindi, come i giapponesi, insisto nel consigliarvi ad apprezzare la bellezza delle cose semplici, anche la bellezza quindi, di quelle imperfette.

Mi piace infine menzionare la citazione dello scrittore Angelo De Pascalis che dice: ” Il coraggio più grande risiede nell’essere se stessi. Imperfetti. Originali. Unici. ”
Hai ragione Carla io faccio parte di quelle che le tengo ottengo dei bei effetti da quelle imperfette .Grazie per la spiegazione Wabi Sabi.Un caro abbraccio buona domenica Nelida
Brava Carla,
bellissimo articolo, condivido pienamente quello che dici.
La imperfezione è sinonimo di unicità.
E poi abbiamo tanto da imparare dalla filosofia giapponese.
Complimenti e buona domenica
Francesca
Si Francesca,ogni pezzo è unico in realtà, così poi, ancor di più.
A domenica prossima.
Un grande insegnamento in ecoprinting ma anche per aprirci a un modo diverso di pensare e vedere la realtà ogni giorno 🙏🏼
Grazie Carla
Grazie a te di apprezzare i suggerimenti, spesso infatti la realtà, è più bella delle aspettative !