Tessuti e mordenzatura

Tessuti e Mordenzatura:  estetica e resistenza
La tintura naturale mi ha sempre affascinato per i suoi bei colori , la connessione con la natura e il rispetto per l’ambiente.
Infatti se dovessi definire la tintura naturale o la stampa botanica, le definirei con le parole “ rispetto, consapevolezza, ma anche molta conoscenza tecnica. ”
In realtà, infatti, quando si parla di durabilità del colore, soprattutto per i tessuti destinati all’uso quotidiano o alla commercializzazione, entrano in gioco criteri tecnici ben precisi: resistenza ai raggi UV, ai lavaggi ripetuti e allo sfregamento.
Praticamente è un vero equilibrio tra arte e scienza, dove ogni scelta – dalla pianta al mordente, fino al tipo di tessuto – contribuisce a creare qualcosa di bello e durevole.

LA SCELTA DELLA PIANTA E IL RUOLO DELLA MORDENZATURA 

Per ottenere colori durevoli, la scelta della pianta tintoria è cruciale.
Il colore però, non dipende solo dalla pianta, perché per i tessuti la mordenzatura,  gioca un ruolo essenziale.

Tessuti e mordenzatura
La mordenzatura, cioè il trattamento preliminare del tessuto con sali minerali o sostanze naturali che favoriscono la fissazione del colore, può fare la differenza tra un colore che sbiadisce in pochi lavaggi e uno che resiste nel tempo.
Però ci sono alcuni esempi di piante ad alta tenuta, come l’Indaco,

tintura naturale con indaco

noto per la sua resistenza alla luce e ai lavaggi, la cipolla e il  melograno, ricchi di tannini colorati, ideali quindi  per la biancheria da casa o tessuti soggetti a uso intenso.

TESSUTI E MORDENZATURA DELLE FIBRE PROTEICHE 

Quando si parla di mordenzatura, molti pensano subito a processi lunghi e complicati.
Ma per chi lavora con fibre proteiche come lana e seta, la realtà è molto più semplice e gratificante!
La mordenzatura serve a preparare la fibra ad accogliere i pigmenti delle piante tintorie, rendendo il colore più intenso e duraturo.
Nel caso di fibre proteiche, il processo è diretto e senza troppi passaggi.
In più, alcune piante — in particolare quelle ricche di tannini — si comportano da mordenti naturali e possono essere usate anche senza trattamenti preliminari.
Ma attenzione: usare un mordente ne esalta comunque la resa cromatica.

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Alaterno in ecoprint

ALATERNO IN ECOPRINT : CATTURARE LA MAGIA DEI PIGMENTI
Aprile e maggio, sono mesi di rinascita per le piante,  ci regalano una tavolozza di colori intensi, pronti per essere catturati attraverso la nostra affascinante arte dell’ecoprint.
Dopo aver esplorato le caratteristiche generali dell’alaterno e la sua tintura, nell’articolo precedente, oggi ci immergiamo in un aspetto particolarmente affascinante di questa pianta: la sua straordinaria predisposizione alla stampa naturale, grazie alle sue foglie incredibilmente ricche di pigmenti.

I PIGMENTI

In questo periodo, le foglie di alaterno (Rhamnus alaternus) sono un vero tesoro per chi pratica questa tecnica di stampa naturale.
Cariche di pigmenti, queste foglie sprigionano una ricchezza cromatica che si trasferisce magicamente sulla stoffa.
Infatti l’alaterno in ecoprint, rivela sfumature uniche, perché la generosità dei pigmenti in questo periodo è tale, che spesso si assiste a un fenomeno affascinante quanto, a volte, indesiderato: un alone di colore che si diffonde oltre il bordo della foglia durante il processo di cottura a vapore o bollitura.

Alaterno in ecoprint

ALCUNI SUGGERIMENTI

Come possiamo allora preservare la nitidezza dei contorni quando lavoriamo con l’alaterno in ecoprint così ricco di colore?
Ecco alcune considerazioni generali e suggerimenti pratici:
Sicuramente molto importante una mordenzatura accurata.
Sappiamo bene infatti che una preparazione adeguata del tessuto è fondamentale.
Un mordente efficace, aiuterà le fibre ad assorbire i pigmenti in modo più stabile, riducendo la tendenza alla migrazione del colore.
Allume e tannino sono i mordenti più comuni e affidabili.
Il secondo suggerimento è quello di effettuare una pressione controllata.
In questo caso, la pressione esercitata durante l’arrotolamento del tessuto attorno al supporto, gioca un ruolo cruciale.
Una pressione eccessiva può schiacciare le foglie e favorire la fuoriuscita incontrollata dei pigmenti.
Quindi bisognerà effettuare una pressione uniforme, ma non eccessiva.

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Foglie di carrubo

Le Foglie di Carrubo: Caratteristiche, Curiosità e Segreti Botanici

Il carrubo, ovvero la Ceratonia siliqua, il cui nome scientifico fu assegnato da Linneo,  è un albero del paesaggio mediterraneo, un sempreverde, che mantiene le sue foglie durante tutto l’anno.
Appartiene alla famiglia delle Fabaceae ed è noto per i suoi frutti commestibili ricchi di zuccheri naturali , le carrube.
Anche le sue foglie hanno proprietà interessanti, soprattutto per noi che amiamo la stampa botanica, perché rilasciano una bella impronta!

Stampa con le sue foglie

FOGLIE DI CARRUBO

Le foglie del carrubo sono composte, paripennate, ovvero costituite da un numero pari di foglioline disposte lungo un asse centrale.
Sono coriacee, di un colore verde scuro lucido, nella parte superiore e più opaco nella parte inferiore.

lato sole e lato luna delle foglie

Ogni foglia è formata da 4 a 10 foglioline ovali, con margini interi e una consistenza piuttosto spessa, caratteristica che aiuta a ridurre la perdita d’acqua nelle zone aride.
Grazie alla loro struttura, le foglie proteggono la pianta dalle alte temperature e dalla siccità, adattandosi perfettamente ai climi mediterranei.

CHE PIGMENTI CONTENGONO LE FOGLIE DI CARRUBO

Le foglie del carrubo, come molte altre piante, contengono diversi pigmenti che svolgono un ruolo essenziale nella fotosintesi e nella protezione della pianta.
Tra i principali troviamo la clorofilla, responsabile del colore verde e della capacità fotosintetica della pianta.
I carotenoidi, pigmenti gialli, arancioni e rossi,  tra cui beta-carotene e luteina, che proteggono le foglie dallo stress ossidativo e dall’eccessiva esposizione alla luce solare.
Infine i flavonoidi , composti con proprietà antiossidanti che contribuiscono alla difesa della pianta contro patogeni e condizioni ambientali avverse.

CURIOSITA’ E LEGGENDE 

Il carrubo è una pianta dalla lunga storia e ricca di significati simbolici.

Albero di carrubo

Nell’antichità, le foglie di carrubo venivano utilizzate per scopi terapeutici, grazie alle loro proprietà astringenti e lenitive.
Alcune culture attribuivano poteri protettivi all’albero, ritenendolo un simbolo di longevità e resistenza.
Una delle leggende più affascinanti riguarda la credenza che il carrubo fosse l’albero sotto il quale Giovanni Battista trovò nutrimento nel deserto, dando origine al nome inglese dei suoi frutti: St. John’s Bread (Pane di San Giovanni). Inoltre, i semi del carrubo, erano anticamente usati come unità di misura per pesare pietre preziose e oro, da loro deriva l’odierno termine “carato”.

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Ornamenti per l’albero in ceramica

Ornamenti Natalizi per  l’albero in ceramica ecologica
Gli ornamenti natalizi, per me,  sono uno degli elementi più affascinanti della decorazione delle feste, e quest’anno ne ho realizzati alcuni in ceramica ecologica.

Il biscotto di ceramica si distingue per la sua versatilità e per il fascino unico, che si può ottenere, grazie alla tecnica della stampa in ecoprint.

Ornamenti per l'albero in ceramica
Ma cos’è esattamente il biscotto di ceramica? E come si possono realizzare stampe naturali su di esso?

IL BISCOTTO DI CERAMICA: CARATTERISTICHE E TIPOLOGIE

Biscotto bianco e rosso
Biscotto bianco e rosso

Il biscotto di ceramica è un tipo di ceramica bianca o rossa, porosa, non smaltata, perfetta per accogliere decorazioni e stampe ecologiche.
E’ infatti, uno dei supporti ideali per la nostra tecnica dell’ecoprint.
La sua superficie, leggermente ruvida, permette alle foglie di aderire perfettamente e rilasciare i loro pigmenti naturali.
Esistono principalmente due varianti che possono essere utilizzate per creare ornamenti natalizi: il biscotto bianco, dal colore chiaro e neutro, ideale per far risaltare ogni dettaglio della stampa e il biscotto rosso, che dona un tocco caldo e rustico, perfetto per decorazioni dal sapore tradizionale.

Questa tecnica, prende spunto dalla vecchia  tradizione della decorazione delle uova pasquali, con tinture naturali o con le foglie.

Da piccolina ricordo che imparai a modellare la ceramica, poi da più grande, portavo anche a cuocere i miei pezzi. Ora, non molto lontano da casa, c’è un negozio che ha anche il forno e proprio ultimamente ci ho fatto un salto.
C’era un po’ di tutto e all’occhio mi sono saltati proprio degli ornamenti per l’albero in ceramica.

PROCEDIMENTO

Preparazione del biscotto: si inizia quindi con la scelta della forma desiderata per l’ornamento: stelle, cuori, sfere, alberelli o altre figure natalizie.
Il biscotto deve essere poi, ben pulito e asciutto.
Scelta delle foglie: Le foglie più piccole e ricche di tannino (come quercia, eucalipto o rosa) sono le migliori, poiché garantiscono dettagli più precisi e stampe più scure.

Decorazione in ecoprint
Mordenzatura: Questo passaggio è fondamentale per preparare il biscotto alla stampa. La mordenzatura può essere fatta utilizzando sostanze come l’allume di potassio o il ferro, che reagiscono con i tannini per fissare meglio la stampa.
Applicazione: Le foglie vengono disposte sulla superficie del biscotto, fissate con tessuti naturali e strettamente avvolte per garantire un buon contatto.
Cottura a vapore : Il biscotto decorato viene poi sottoposto a un bagno di vapore, esattamente come facciamo con i tessuti.
Questo consente alle sostanze naturali delle foglie di trasferirsi sulla superficie.

Cuore in biscotto con stampa naturale
Risultato: Una volta tolti dal vapore, gli ornamenti vengono “srotolati” e questo è uno dei momenti più emozionanti, perché, come ben sappiamo il risultato è sempre una piccola opera d’arte, ma soprattutto una bellissima sorpresa.

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Lavaggio e spurga dei tessuti

Quanto è importante il lavaggio e la spurga dei tessuti per prepararli alla tintura naturale ?

Una delle prime domande che sorge, quando si inizia ad esplorare il mondo della tintura naturale e che mi fanno spesso, sia durante i corsi in presenza, sia durante quelli online è: “Devo lavare i tessuti appena acquistati prima di mordenzare?” La risposta, in generale, è sì. Ma perché? E come si fa?
Con questo articolo oggi, vi aiuto d approfondire l’argomento, dandovi anche  dei consigli.

Tessuti appena acquistati, prima della spurgaPERCHE’ LAVARE I TESSUTI PRIMA DELLA TINTURA O STAMPA

I tessuti, soprattutto quelli industriali, subiscono vari trattamenti durante la produzione: ammorbidenti, appretti, agenti antistatici e altre sostanze che possono interferire con la fissazione dei colori naturali.
Lavandoli prima di tingerli, si rimuovono queste sostanze e si garantisce una migliore presa del colore.

COSA E’ LA SPURGA E PERCHE’ SI FA

La spurga è il processo di pulizia profonda dei tessuti, finalizzato a rimuovere qualsiasi sostanza chimica, residuo di lavorazione, oli o cere, usati durante la produzione.
Questi residui possono impedire una mordenzatura uniforme, e quindi ostacolare la buona riuscita della tintura naturale.
Infatti un tessuto appena acquistato può contenere amidi e cere, utilizzati per dare consistenza e resistenza durante la tessitura.
Può contenere residui chimici, rimasti dalle fasi di lavorazione, come agenti sbiancanti, fissativi o conservanti e impurità naturali, come grassi e oli vegetali o animali, che possono interferire con la tintura.
La spurga, quindi, è una sorta di “pulizia profonda” del tessuto.
L’obiettivo è ottenere una fibra pura, che possa assorbire il mordente e i pigmenti naturali senza ostacoli.

REGOLE  PER IL LAVAGGIO E SPURGA DEI TESSUTI

Se hai acquistato dei tessuti a metraggio, non etichettati, è essenziale cercare di capire il tipo di fibra (cotone, lino, canapa, ecc.) perché il metodo di spurga varia leggermente a seconda del materiale.
Per  gli altri tessuti o capi acquistati, invece,  leggi sempre l’etichetta per conoscere le istruzioni di lavaggio specifiche.
Utilizza quindi, acqua tiepida e un detersivo delicato, preferibilmente biologico e senza sbiancanti ottici.
Infatti questi ultimi, possono lasciare residui che alterano i colori.
Evita l’ammorbidente: L’ammorbidente può creare, una patina sul tessuto, che impedisce al colore di penetrare in profondità.
Risciacqua poi accuratamente il tessuto, per eliminare ogni traccia di detersivo.
Infine asciuga il tessuto all’aria aperta, possibilmente all’ombra, per evitare che eventuali residui di sostanze chimiche, interagiscano con la luce solare.

Panni stesi dopo la spurga

Andiamo però a vedere nello specifico, come è la procedura di spurga che uso solitamente.

PROCEDIMENTO

Lavaggio iniziale: Sciacqua il tessuto in acqua tiepida per eliminare eventuali polveri o sporco superficiale.
Bagno di Spurga: Prepara una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio o soda Solvay.
La proporzione è circa
10-15 g di bicarbonato per litro d’acqua per il bicarbonato, oppure 5 g di soda Solvay per litro, se usi questa alternativa, che è più potente. (Per tessuti molto sporchi, potete aumentare leggermente la dose).
Porta l’acqua a ebollizione e aggiungi il bicarbonato o la soda.
Immergi il tessuto nella soluzione e mantieni una leggera ebollizione per circa un’ora o due. Mescola di tanto in tanto, per assicurarti che il tessuto sia ben impregnato.
Questo processo aiuta a sciogliere e rimuovere cere e amidi.
Spegni poi il fuoco e lascia raffreddare il tessuto nella soluzione finché non raggiunge la temperatura ambiente.
Per il risciacquo infine, sciacqua il tessuto abbondantemente in acqua tiepida per rimuovere ogni residuo della soluzione di spurga.

Questo passaggio, anche se sembra lungo, garantisce che il tessuto sia completamente pulito e pronto per assorbire il mordente.

SPURGA PER SETA E LANA

Per la seta e la lana, la spurga deve essere più delicata, poiché questi tessuti sono sensibili alle alte temperature e alle sostanze aggressive.
Per la lana, utilizzate un sapone neutro o specifico per lana, in acqua tiepida, senza strofinare o strizzare. Lasciate in ammollo per circa 30 minuti, quindi risciacquare accuratamente.

seta lavata
Per la seta, lavatela con sapone di Marsiglia in acqua tiepida, facendo attenzione a non stressare la fibra.
Evitate ammollo prolungato o temperature alte.

UTILIZZATE SOLO DETERGENTI NATURALI

usare detergenti naturaliLa scelta del detergente è cruciale. Evita i detersivi sintetici e usa saponi naturali.
I detersivi convenzionali lasciano infatti, spesso residui chimici che, anche se invisibili, possono impedire al mordente di fissarsi.

QUANDO LA SPURGA NON E’ NECESSARIA?

In alcuni casi, come per tessuti di seta grezza o lana grezza, la spurga è parte integrante del processo di tintura e non va eliminata.
Tuttavia, per la maggior parte dei tessuti acquistati in commercio, un lavaggio preliminare è consigliato.

Lavaggio e spurga dei tessuti

COSA SUCCEDE SE SALTIAMO LA SPURGA?

Se non si esegue la spurga, i rischi possono essere quelli di una tintura non uniforme.
Il colore potrebbe non penetrare in modo omogeneo, creando macchie o zone scolorite.
Vi è capitato a volte, di non riuscire a dare una spiegazione ad un lavoro non riuscito secondo le aspettative? Attenzione, il motivo potrebbe essere proprio questo!
Inoltre il mordente potrebbe non fissarsi bene, portando a una tintura instabile.
Infine, potrebbe esserci una minore durata del colore: il colore rischia di sbiadire più velocemente nel tempo, soprattutto durante i lavaggi.

IN CONCLUSIONE

Il lavaggio e la spurga dei tessuti, prima di tingerli, è quindi un passaggio fondamentale per ottenere risultati ottimali.
Seguendo queste regole d’oro, potrai assicurarti che il tessuto sia libero da impurità, pronto ad assorbire al meglio sia il mordente che il colore.
Prendendoti cura di questa fase iniziale, assicurerai che i tuoi colori naturali siano più brillanti e duraturi nel tempo.
Quindi, sì, appena acquistati, lavare e spurgare i tessuti è la strada da seguire per una tintura e una stampa perfetta.
Buon lavoro e buona creatività a tutti!

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