Il potere creativo

Il Potere Creativo: Un viaggio di condivisione e scoperta

Negli ultimi anni ho scoperto che il vero motore del mio lavoro e delle mie esplorazioni, risiede nel potere creativo: quella scintilla interiore, capace di trasformare un’idea in un progetto tangibile, un colore in un’emozione, un semplice tessuto in qualcosa di unico.
Ma questo potere creativo, non è un dono, credo invece sia una risorsa, che si moltiplica quando viene condivisa.
Molti mi chiedono perché scrivo il mio blog, cosa mi spinge .
Ecco, il motivo è proprio questo.

DALLA MIA ESPERIENZA ALLA TUA AVVENTURA CREATIVA

Da anni mi dedico con passione all’ecoprint, alla tintura naturale e allo shibori, oltre al feltro e nuno feltro, che erano le mie attività di origine.
Oggi le integro tutte con molto piacere.

nuno feltro ed ecoprint
Nuno feltro ed ecoprint

Sperimento, registro risultati, compio errori e raccolgo successi.
Ed è proprio nei fallimenti che si celano le lezioni più profonde: una sovraestrazione di colore, una piega troppo stretta o un bagno non uniforme, mi hanno insegnato a ritoccare tecniche, a variare tempi e temperature, a studiare nuove combinazioni di piante e fibre.
Il mio obiettivo è mettere a frutto queste conoscenze, per guidare chiunque desideri avventurarsi nel mondo delle fibre stampate e colorate naturalmente.
Se devo essere sincera però, a volte mi demotivo, perché sembra che quello che scrivo, interessi a pochi, insomma, mi piacerebbe sentire di più le vostre voci.
Ricevo invece con gioia, le vostre domande nella mia casella di posta o su WhatsApp e ogni curiosità, diventa uno spunto per sperimentare e arricchire il mio stesso percorso.
Naturalmente poi, per chi volesse invece approfondire, tengo corsi sia in presenza che online individuali.

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Identificare gli alberi

La primavera in fiore: un’esplosione di colori e un’opportunità per riconoscere e identificare gli alberi

In primavera, basta alzare lo sguardo o fermarsi un attimo lungo un sentiero, per accorgersi che qualcosa sta cambiando: la natura si risveglia, e con lei, anche il nostro senso di meraviglia.
Infatti, chi osserva la natura con curiosità, sa che ogni stagione ha le sue chiavi di lettura.
In primavera, prima che le foglie si aprano completamente, sono le gemme a raccontarci molto, del mondo vegetale che ci circonda.
Ogni albero ha le sue, con forme, colori, disposizioni e dimensioni specifiche.
Imparare a riconoscerle significa avvicinarsi alla biodiversità con occhi nuovi, capaci di cogliere l’identità di ogni pianta.
A Roma, in primavera, con l’esplosione dei fiori, che colora il paesaggio urbano, c’é uno spettacolo naturale unico e per noi amanti delle piante per l’ecoprint, diventa molto più facile, rispetto ad altre stagioni,  riconoscere le diverse specie arboree, rispetto a quando sono spoglie o hanno solo le foglie.

IL LORO CHIARO LINGUAGGIO

Spesso non siamo abituati a pensare agli alberi come individui con caratteristiche proprie.
Li vediamo come sfondo del paesaggio, silenziosi e immobili.
Ma basta prestare un po’ più di attenzione per scoprire un linguaggio fatto di dettagli: le gemme, le cortecce, la disposizione dei rami.
Anche quando le foglie non sono ancora comparse, possiamo infatti distinguere un carpino da un faggio, un ciliegio da un acero, semplicemente osservando.
Le cortecce, ad esempio, mantengono nel tempo delle caratteristiche costanti: lisce o rugose, chiare o scure, screpolate o punteggiate e spesso raccontano storie di crescita, clima e adattamento.
Riconoscere gli alberi, diventa così un esercizio di attenzione e stupore, un modo per rinnovare ogni anno il nostro legame con la natura.
Perché la primavera, con la sua esplosione di vita, ci invita a rallentare e ad osservare. E ogni gemma è un piccolo miracolo che vale la pena di conoscere.

RICONOSCERE ED IDENTIFICARE GLI ALBERI ATTRAVERSO I FIORI 

Più di ogni altra cosa, i fiori primaverili offrono sicuramente, indizi preziosi, per identificare gli alberi.
Infatti la loro forma e colore sono importanti per l’identificazione.
 Ogni specie ha fiori con caratteristiche uniche, che variano nella forma, nelle dimensioni e nel colore.
Anche la disposizione dei fiori ci può aiutare.
La disposizione sui rami , che può essere a grappolo, a spiga, solitari, ecc. infatti,  è un altro elemento distintivo.
Il periodo di fioritura anche ci può dire qualcosa.
Alcuni alberi fioriscono molto presto, altri più tardi, e questo può aiutare a identificarli.
Vicino casa ho un albero, su una via dove passo spesso ed ora è tutto in fiore.

Identificare gli alberi : il ciliegio Mi stupisce ogni volta, perché quando ha le foglie, non suscita il mio interesse, mentre con i fiori non faccio altro che ammirarlo. E’ un ciliegio.

RISORSE UTILI PER IDENTIFICARE GLI ALBERI 

Per approfondire la conoscenza degli alberi e imparare a riconoscerli, possiamo però consultare decisamente dei libri.
Uno che mi sento di potervi consigliare è Riconoscere gli alberi. Ediz. a colori” di Roger Phillips, una guida illustrata che facilita il riconoscimento delle principali specie arboree.

Identificare gli alberi tramite libri
Poi c’è Alberi d’Italia e d’Europa. Guida al riconoscimento di Bernardo Ticli, che offre descrizioni dettagliate e immagini per identificare oltre 100 specie.

Oppure Guida agli alberi d’Italia di Touring Club Italiano.

APP INTERESSANTI

Anche le App sono molto utili come ad esempio PlantNet, un’app gratuita che permette di identificare le piante scattando una foto; l’app confronta l’immagine con un vasto database botanico: Android Apps on Google Play     Invece PictureThis, fornisce informazioni dettagliate sulle piante fotografate, inclusi consigli sulla cura.
Infine iNaturalist che oltre all’identificazione, consente di contribuire a progetti scientifici registrando le proprie osservazioni.

CONSIGLI AGGIUNTIVI  PER ESPLORARE E APPRENDERE

Per essere seguiti da esperti, invece, ci si può unire a escursioni guidate o corsi di riconoscimento degli alberi, organizzati da associazioni naturalistiche locali.
Per questi corsi di riconoscimento, alcune associazioni, come Flora Romana, organizzano appunto corsi per imparare a identificare gli alberi locali.Log in or sign up to view

ALBERI COMUNI 

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Stampare prima o dopo la cucitura

Meglio tingere e stampare prima o dopo la cucitura di un capo?
Spessissimo mi sento fare questa domanda.
Quindi se anche tu stai pensando di realizzare un capo d’abbigliamento personalizzato con questa tecnica e ti poni la stessa domanda, leggi l’articolo, perché bene o male, troverai qualche spunto utile.
La mia risposta è, che dipende da diversi fattori, come il risultato estetico desiderato, la praticità e la qualità della stampa.
Io in genere preferisco lavorare in ecoprint e in tintura,  sui pezzi di tessuto, tagliati, ma non ancora assemblati o cuciti.

Stampare prima o dopo la cucitura

CONSIGLI E MOTIVAZIONI PER SCEGLIERE IL MOMENTO GIUSTO

Tingere e stampare prima della cucitura
Se decidi di tingere o stampare il tessuto prima di cucirlo , lavorerai sui singoli pezzi di stoffa, prima che questi vengano assemblati.
Questo, come dicevo, a mio parere, ha diversi vantaggi, si potrà infatti avere  decisamente un migliore controllo della stampa.
Infatti,  lavorando su pezzi di stoffa piani, si possono posizionare con più precisione le foglie e i fiori, per ottenere un disegno armonioso.
Quindi di conseguenza, la lavorazione, sarà più facile, perché sarà anche più semplice arrotolare il tessuto attorno ai supporti e sicuramente in questo modo, si riusciranno ad ottenere stampe più nitide e ben definite.
Anche la colorazione, in caso di tintura, sarà più uniforme, infatti, possiamo distribuire sicuramente il colore, in modo più omogeneo su tutto il tessuto.

TINGERE E STAMPARE DOPO LA CUCITURA 

cucire prima un modello e poi stampare
cucire prima un modello e poi tingere o stampare

Stampare o tingere un capo già cucito, significa immergere o trattare con la stampa, l’indumento nella sua forma finale.
In realtà, ci sono alcuni vantaggi.
Ad esempio il posizionamento preciso della stampa sul capo finito : puoi vedere infatti, esattamente dove posizionare le foglie e ottenere un effetto più armonioso.
Inoltre si potrà ottenere probabilmente, un effetto più naturale.

Stampa dopo la cucitura
Stampa dopo la cucitura

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Foglie di carrubo

Le Foglie di Carrubo: Caratteristiche, Curiosità e Segreti Botanici

Il carrubo, ovvero la Ceratonia siliqua, il cui nome scientifico fu assegnato da Linneo,  è un albero del paesaggio mediterraneo, un sempreverde, che mantiene le sue foglie durante tutto l’anno.
Appartiene alla famiglia delle Fabaceae ed è noto per i suoi frutti commestibili ricchi di zuccheri naturali , le carrube.
Anche le sue foglie hanno proprietà interessanti, soprattutto per noi che amiamo la stampa botanica, perché rilasciano una bella impronta!

Stampa con le sue foglie

FOGLIE DI CARRUBO

Le foglie del carrubo sono composte, paripennate, ovvero costituite da un numero pari di foglioline disposte lungo un asse centrale.
Sono coriacee, di un colore verde scuro lucido, nella parte superiore e più opaco nella parte inferiore.

lato sole e lato luna delle foglie

Ogni foglia è formata da 4 a 10 foglioline ovali, con margini interi e una consistenza piuttosto spessa, caratteristica che aiuta a ridurre la perdita d’acqua nelle zone aride.
Grazie alla loro struttura, le foglie proteggono la pianta dalle alte temperature e dalla siccità, adattandosi perfettamente ai climi mediterranei.

CHE PIGMENTI CONTENGONO LE FOGLIE DI CARRUBO

Le foglie del carrubo, come molte altre piante, contengono diversi pigmenti che svolgono un ruolo essenziale nella fotosintesi e nella protezione della pianta.
Tra i principali troviamo la clorofilla, responsabile del colore verde e della capacità fotosintetica della pianta.
I carotenoidi, pigmenti gialli, arancioni e rossi,  tra cui beta-carotene e luteina, che proteggono le foglie dallo stress ossidativo e dall’eccessiva esposizione alla luce solare.
Infine i flavonoidi , composti con proprietà antiossidanti che contribuiscono alla difesa della pianta contro patogeni e condizioni ambientali avverse.

CURIOSITA’ E LEGGENDE 

Il carrubo è una pianta dalla lunga storia e ricca di significati simbolici.

Albero di carrubo

Nell’antichità, le foglie di carrubo venivano utilizzate per scopi terapeutici, grazie alle loro proprietà astringenti e lenitive.
Alcune culture attribuivano poteri protettivi all’albero, ritenendolo un simbolo di longevità e resistenza.
Una delle leggende più affascinanti riguarda la credenza che il carrubo fosse l’albero sotto il quale Giovanni Battista trovò nutrimento nel deserto, dando origine al nome inglese dei suoi frutti: St. John’s Bread (Pane di San Giovanni). Inoltre, i semi del carrubo, erano anticamente usati come unità di misura per pesare pietre preziose e oro, da loro deriva l’odierno termine “carato”.

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Lo shibori con tinture naturali ed ecoprint

Un Viaggio nel Paese del Sol Levante: lo shibori con tinture naturali legate all’ecoprint.
Come abbiamo visto già nell’articolo precedente, lo Shibori è una delle tecniche di tintura più affascinanti e antiche, conosciuta soprattutto per la sua profonda connessione con l’indaco.
Sebbene sia celebre per le sue sfumature blu intense, questa tecnica giapponese può essere applicata però, con una vasta altra gamma di tinture naturali, offrendo infinite possibilità creative e sostenibili, anche legate all’ecoprint.

Shibori con tintura di eucalipto più ecoprint
Shibori con tintura naturale più ecoprint

L’  INDACO: IL RE DELLO SHIBORI

Shibori con indaco prima dell'ossidazione
Shibori con indaco prima dell’ossidazione

 

Se parliamo di shibori certo, non possiamo non menzionare l’indaco.
L’indaco è senza dubbio infatti,  il colore più emblematico dello Shibori.
Estratto da piante come Indigofera tinctoria e Persicaria tinctoria, viene utilizzato per tingere i tessuti con tonalità che vanno dall’azzurro chiaro al blu profondo.

Come sappiamo, la magia dell’indaco sta nel suo processo di ossidazione: il tessuto, inizialmente verde, si trasforma in blu, una volta esposto all’aria.

MA LO SHIBORI NON E’ SOLO INDACO

Sebbene però,  l’indaco sia il colore più iconico dello shibori, questa tecnica può essere utilizzata decisamente, anche con altre tinture naturali e questo ci apre un mondo di possibilità cromatiche.

shibori e tintura naturale di avocado
shibori e tintura naturale

Dalle tonalità calde e avvolgenti del giallo e dell’arancione, ai verdi delicati e rilassanti, fino ai viola intensi.
Tra le tante possibilità, oggi vi mostro il colore giallo, estratto dai fiori di acetosella.

Shibori con acetosella

Credo però che questo tessuto, così tinto, vorrò immergerlo nell’indaco, per ottenere un bel verde brillante, visto che con altre estrazioni, la brillantezza del verde, è un po’ difficile da ottenere.

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