Tintura naturale sui tessuti – seconda parte –

Seconda parte Tintura naturale

Le tinture naturali si dividono in coloranti sostantivi o diretti e aggettivi o indiretti.
Quando un colorante è sostantivo significa che la tinta in soluzione acquosa ha una forza legante che aderisce direttamente al tessuto.
Ciò vuol dire che può unirsi direttamente alla fibre, senza dover prima mordenzare.
Quando invece un colorante non è sostantivo, vuol dire che ha bisogno di una sostanza o di un qualcosa che lo faccia aggrappare permanentemente alla fibra, sarà necessario quindi mordenzare.
In relazione a tutto ciò, poiché è possibile tingere tutte le fibre naturali, sarà poi indispensabile verificare la resistenza alla luce e quindi la solidità del colore.

tintura sui tessuti. Test alla luce
tintura sui tessuti. Test alla luce

TEST
I test di solidità alla luce, al lavaggio e allo sfregamento, sono quelli più utili per il controllo della solidità oltre a quello del sudore o a tutte quelle condizioni a cui un tessuto andrà incontro nel suo uso quotidiano. Leggi tutto “Tintura naturale sui tessuti – seconda parte –”

Ecoprint e tintura su fibre vegetali

Come ormai ben sapete, l’ecoprint e la tintura su fibre vegetali è ben più difficile rispetto alla lana e alla seta.
Le fibre vegatali sono di natura cellulosica : lino, canapa, cotone, ramiè, rafia .

Però  esistono fibre tessili artificiali di origini naturali che possono essere tinte e stampate, come fibre vegetali.

Sono la viscosa, il  rayon, il bamboo, il lyocel ( estratto dall’eucalipto ), il modal (estratto dal faggio ) e anche soia e ortica.
Le fibre artificiali  sono create utilizzando una materia prima di origine naturale, unita però a sostanze chimiche, realizzate in laboratorio.
Inoltre fiber e tencel sono sempre fibre artificiali, ma sono considerate abbastanza ecologiche in quanto hanno un basso impatto ambientale .

Io però,  per il nostro ecoprint e tintura, preferisco sempre le fibre vegetali naturali, a favore di una moda più etica e sostenibile.

ecoprint su fibre vegetali
ecoprint su fibre vegetali

Come ho già detto in un articolo precedente, la densità della struttura del tessuto influenzerà anche la tintura o la stampa. Ad esempio un tessuto di cotone compatto, a trama fitta, verrà tinto con una tonalità di colore più scuro rispetto ad un tessuto di mussola di cotone a trama più larga. Leggi tutto “Ecoprint e tintura su fibre vegetali”

Ecoprint e tintura su seta

Ecoprint e tintura su seta, senza sostanze chimiche, senza danneggiare il nostro pianeta e senza effetti nocivi.
Ormai lo sappiamo, tutto ciò, può essere ottenuto solo usando i prodotti della natura. Quindi foglie, fiori, radici, cortecce e bacche.

piante e fiori per ecoprint
Partendo da questa premessa, possiamo senz’altro dire che i coloranti naturali sono molto efficaci sulla seta, in quanto è una fibra facile da tingere.

E’ però sempre bene mordenzare il tessuto. Questo può avvenire, sia a caldo che a freddo.

Se mordenzo a freddo, quindi senza il processo di ebollizione, scaldo un pochino, lentamente, la soluzione con il 15/18% di allume, poi aggiungo le fibre, spingendole in basso, lasciandole anche 12 ore immerse nella soluzione.

Nei ricettari dei vecchi maestri tintori a volte ritroviamo il processo di mordenzatura, direttamente unito al processo di tintura.
Forse perché già da allora era importante sia il risparmio energetico che il risparmio di acqua.
Secondo me, ci sono, per questo metodo, sia i pro che i contro.
Sicuramente è un metodo molto più veloce e questo è il pro.
Il contro è che a volte il colorante, prima di unirsi alla fibra, si unisce al mordente, prima ancora che il mordente però si sia legato alla fibra.
Questo fa si che la tintura ne risenta nei risultati, perché non tutta la tinta colorerà la fibra, ma in parte, sarà legata al mordente che potrà rimanere sul fondo della pentola.

La seta però, come ho già detto, funziona molto bene sia in ecoprint che in tintura, purché le temperature di lavorazione non siano troppo elevate.

seta in tintura ed ecoprint
seta in tintura ed ecoprint

Leggi tutto “Ecoprint e tintura su seta”

Ecoprint e tintura su lana

La prima cosa da fare se dobbiamo fare ecoprint  o tintura su lana, è  il riconoscimento delle fibre.

La natura delle fibre da tingere o stampare, deve essere conosciuta, perché ne determina la riuscita, ma anche è necessaria per individuare il tipo di mordenzatura più adatto.
Come quindi determinare la natura di un tessuto?

SUGGERIMENTO:
Brucia il filo con un accendino: un odore di piume di pollo bruciato è caratteristico delle fibre animali, mentre un odore di carta bruciata indica fibre cellulosiche. Se il filo si scioglie e si arriccia in una pallina, è un filato  o un tessuto sintetico. Diversamente se si sbriciola tra le mani e si trasforma in polvere è lana o fibra naturale.

La lana è  una fibra di origine animale ed è  di natura proteica, come anche alpaca, angora, vigogna, mohair, cachemire, peli di animali, ecc. Sono fibre  molto facili da tingere con un mordente di allume. Io aggiungo poi sempre il cremor tartaro che aiuta l’assorbimento dell’allume e ravviva i colori.

tintura su lana
tintura su lana

Infatti la lana è probabilmente la fibra più utilizzata dai principianti perché è prontamente disponibile, facile da preparare e su cui si può fare affidamento per assorbire bene la maggior parte dei coloranti. Leggi tutto “Ecoprint e tintura su lana”

Pianta tintoria – Radice di robbia – seconda parte –

SECONDA PARTE: Pianta tintoria

Nella seconda parte di quest’articolo (qui trovi la prima), vi parlo della radice di robbia come pianta tintoria. Essa agisce bene sia su fibre animali che vegetali e il suo colore è molto solido.
La quantità da usare è 100g. di tessuto e 100g. di radici.
La ricchezza del colore però, dipenderà dal tempo trascorso nel bagno di tintura e dal mordente scelto. Senza mordente avremo sfumature più aranciate. Pre-mordenzando con allume, avremo rossi più decisi che poi potranno essere ulteriormente modificati con solfato di ferro fino ad ottenere tonalità più scure.

Per ottenere ciò, conviene, dopo aver effettuato la tintura, aggiungere al bagno-colore raffreddato, il solfato di ferro. Immergi poi, nuovamente la fibra e portala per 15 minuti a 40°.

Ogni bagno di colore successivo, alla tintura primaria, darà invece sfumature più chiare fino al rosa . Infatti di solito ogni bagno di tintura di robbia, può essere utilizzato due o tre volte su diversi lotti di fibre, per ottenere una serie di diverse tonalità, fino all’esaurirsi della tintura.

tintura con radice di robbia

SUGGERIMENTO:
Se i colori della tintura, risultano troppo arancioni, aggiungi un modificatore alcalino per farli virare sulle tonalità del rosa. Se invece vuoi ravvivare il colore, puoi usare un modificatore acido. Leggi tutto “Pianta tintoria – Radice di robbia – seconda parte –”