Sappiamo bene che il mondo delle rose è molto vasto, ma la Rosa Rugosa è una varietà che spicca per la sua bellezza rustica e la sua resistenza straordinaria.
Infatti una delle qualità più apprezzate della Rosa Rugosa, è proprio la sua resistenza e la sua facilità di coltivazione.
Questa pianta prospera in una varietà di condizioni, compresi terreni poveri e terreni sabbiosi, e può tollerare sia il pieno sole che l’ombra parziale.
La Rosa Rugosa fa parte della famiglia delle Rosaceae ed è una delle oltre 100 specie nel genere Rosa.
Racchiude in sé una ricca storia, affascinanti leggende e una vasta gamma di utilizzi, compreso quello chiaramente, dell’ecoprint, utilizzando soprattutto le sue foglie.
Poiché è una varietà che non ho a portata di mano nel mio quartiere, ho conservato le sue foglie, facendole seccare e poterle poi utilizzare all’occorrenza.
Feltro e nuno feltro perfetti per l’ecoprint
Il feltro e il nuno feltro sono materiali perfetti e straordinari per l’ecoprint.
Infatti aprono le porte a un’ampia gamma di espressioni artistiche abbracciando, sia le tradizioni che la creatività contemporanea.
Avete mai provato l’Ecoprint su feltro e nuno feltro?
Se non l’avete mai provato o se non conoscete questo materiale, leggete e credo ne rimarrete affascinati.
Infatti, quando stampiamo con l’ecoprint, sul feltro o nuno feltro, la tecnica si trasforma in una forma di espressione ancora più intrigante, perché unisce la natura e la creatività umana, in un connubio unico.
LE RADICI DEL FELTRO
La tecnica del feltro, risale a migliaia di anni fa.
Le sue origini possono essere fatte risalire alle tribù nomadi dell’Asia centrale e anche agli antichi egizi.
Nel corso dei secoli, questa antica tecnica è stata rivisitata e affinata, portando alla creazione del nuno feltro, un’innovativa fusione tra fibre di lana e tessuti molto leggeri, come seta, chiffon, cotone leggero o altro tessuto traforato.
Questa combinazione crea un tessuto molto versatile che eredita la robustezza del feltro e la lucentezza dei tessuti leggeri.
Il processo di creazione del nuno feltro, consiste nel posizionamento dei tessuti sopra uno strato di lana, seguito da un trattamento con acqua e sapone, più massaggio.
Questo permette ai tessuti di unirsi alle fibre di lana, creando un materiale estremamente flessibile, modellabile, resistente ma morbido al tatto e senz’altro, confortevole da indossare. Leggi tutto “Feltro e nuno feltro perfetti per l’ecoprint”
La natura si racconta sul velluto
Perché questo titolo “la natura si racconta sul velluto”?
Perché a volte la natura fa degli scambi estetici meravigliosi.
E’ il caso della natura, appunto, con il tessuto di velluto.
Era tanto che lo cercavo in seta e finalmente l’ho trovato.
Il velluto, oggi però, viene prodotto anche in cotone, lana e rayon .
UN PO’ DI STORIA
E’ considerato un tessuto invernale che presenta sulla faccia del dritto, un fitto pelo o minuscoli anelli di filo.
È un tessuto di origine occidentale e in Italia iniziò a diffondersi presso le classi agiate intorno al trecento circa.
Però proprio l’Italia diventa presto la principale produttrice di questo particolare tessuto peloso. Le città italiane protagoniste del velluto sono Amalfi, Lucca, Siena, Pisa, Firenze, Genova e Venezia.
Significa letteralmente ‘’tessuto con pelo’’. Esistono tradizionalmente il velluto ad ordito e il velluto a trama. A seconda della lavorazione, si ottengono diversi risultati. Quello più conosciuto è il velluto a ordito, classico dell’antichità, tipicamente in seta.
Solo più tardi verrà realizzato, come dicevo, anche in cotone ma anche con tessuti sintetici.
COME TRATTARLO
Il velluto è un tessuto molto luminoso e fine, ma allo stesso tempo resistente, caldo e morbido. Soprattutto quello in seta, direi che possiamo definirlo anche pregiato.
Se decidiamo di lavarlo in lavatrice però dobbiamo lavarlo con un programma per seta o lana a 30°. La centrifuga è da evitare e bisogna fare attenzione se si usa l’asciugatrice. È importante, in questo caso, di assicurarsi sempre che il capo sia rivolto con il pelo all’interno. La stiratura decisamente, deve essere leggera per evitare di schiacciare troppo il tessuto.
LA NATURA SI RACCONTA SUL TESSUTO
La casuarina
Lo so, lo so che la casuarina è una pianta tanto amata dalle ecoprinter!
È tanto amata ma anche purtroppo tanto difficile a trovarsi, almeno nella mia città, a Roma. Prima la trovavo più facilmente, ma ora gli alberi sono cresciuti e i rami sono diventati alti.
LA CASUARINA IN ECOPRINT
La sua stampa piace sempre molto, infatti durante i miei corsi, se la metto tra le piante tintorie da utilizzare, è la prima che finisce.
Le sue foglie sono molto particolari. Sono aghi sottili, lunghi dai 10 ai 20 cm, sono di colore verde scuro e squamiformi, disposte ad anello intorno a piccoli nodi.
In ecoprint però la casuarina, necessita di una immersione nel solfato o acetato di ferro, altrimenti la stampa non si attiva .
Ci dona sicuramente una bellissima texture , infatti mette sempre in evidenza in stampa, i piccoli nodi delle sue foglie.
In alcune situazioni, se non vogliamo invece la stampa scura, può essere utilizzata a riserva, poggiandola, senza l’immersione ferrosa, come appare nella foto sottostante.
LA CASUARINA SU NUNO FELTRO
Chi mi conosce, sa che lavoro anche il feltro e il nuno feltro.
Poiché la lana cardata, dalla quale si parte, è totalmente naturale al cento per cento, il feltro risulta essere una fibra molto ricettiva per la stampa, essendo appunto fibra animale. Leggi tutto “La casuarina”
Il Natale si avvicina
Il Natale si avvicina e noi dobbiamo prepararci per tempo.
Dite che è troppo presto? A me però, piace godermi il Natale già da ora, non tutto insieme, ma un po’ alla volta, già quindi dai preparativi.
Poiché ormai lo sappiamo, possiamo fare molto con poco!
PICCOLE IDEE DI RICICLO
Vi mostro cosa ho preparato con avanzi di copertine vettore, abbandonate lì da qualche tempo.
Da un cartamodello, comprato in qualche fiera, ho ricavato le singole parti indicate.
Ho selezionato per colore le “copertine”, riproducendo con taglio e cucito, ogni singolo pezzo.
Prima però ho cercato di abbinare i colori, creando dei contrasti tra i chiari e gli scuri.
Li ho poi resi tridimensionali, con ovatta da imbottitura. Se non ne avete però, potete tagliuzzare avanzi di stoffa, che io non butto mai, ma conservo in una busta apposita, da utilizzare appunto come riempimento per le future creazioni. Qui, trovate il link con tutte le spiegazioni.
Una volta creati e cuciti tutti i pezzi, basta poi assemblarli insieme e il nostro alberello di Natale tessile è pronto.
Con poco tessuto e in particolare, con tutti i nostri amati colori naturali, ecco che il decoro per il Natale, sarà pronto in pochi passaggi. Leggi tutto “Il Natale si avvicina”