Sovratinture

Nell’ultimo workshop del 15 maggio, abbiamo affrontato l’argomento delle  sovratinture.
Una sovratintura è in grado di modificare sensibilmente l’aspetto cromatico d’insieme di un nostro capo di abbigliamento o di un tessuto.
Quindi se nel nostro armadio abbiamo delle t-shirt, camicie, maglioni, giacche, abiti, sciarpe o calzini, possiamo senza dubbio decidere di dargli una seconda vita e trasformarli in capi unici.

capi da stampare

 

Oggi molte case di moda, a causa della crescente domanda, producono  indumenti “grezzi“. Alcuni vengono acquistati e utilizzati da lavanderie industriali per la sovratintura, altri verranno acquistati invece per la tintura naturale o la stampa con la tecnica dell’ecoprint.
Molto spesso mi capita anche  però, di comprare capi bianchi o grezzi nei mercatini, per poi appunto stamparli e sovratingerli.

 

SOVRATINTURE ARTIGIANALI

Le sovratinture artigianali, richiedono in realtà molteplici passaggi. Ci sono  quelle più semplici, come le sovratinture al té che donano al capo solamente un aspetto ‘vintage’ più o meno vissuto e quelle invece realizzate con colori più forti.
Infatti sarà possibile sovratingere anche con tonalità intense, ottenendo risultati spesso sorprendenti e di grande interesse stilistico.

Per quanto riguarda le sovratinture artigianali, realizzate quindi con tinture naturali, spesso capita che non siano omogenee.
Credo sia infatti una prerogativa solo delle tinture di sintesi l’uniformità del colore su tutto il capo, senza cali di tono.
Mentre è  proprio la disomogeneità invece, la caratteristica delle tinture naturali.
In questo modo creeremo degli effetti particolari, con alcune colorazioni che modificheranno in modo evidente l’aspetto del tessuto.

EFFETTI DI SOVRATINTURE
Con le sovratinture quindi, possiamo ottenere  effetti bicolore sul tessuto soprattutto se la prima tintura, viene effettuata con tonalità morbide e tenui.
Avremo così diverse intensità di colore e i tessuti saranno impreziositi da due tinture naturali a contrasto.
Ma, come in foto, si potranno avere anche colori più decisi, in armonia tra loro.

Stampa con foglie a riserva

MODALITA’ DI TINTURA

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Ampliare la palette dei colori naturali.

Per ampliare la palette dei colori naturali, è necessario selezionare e studiare le piante.
Certo non sono una botanica, ma studi e ricerche, oggi come oggi, sono alla base del mio lavoro.

La botanica è una delle scienze più antiche, perché l’uomo, da sempre, ha avuto bisogno dello studio delle piante, per sopravvivere. Ne aveva bisogno per potersi nutrire meglio, per curarsi, scaldarsi e tanto altro.
Non scordiamoci poi, che la vita sul nostro Pianeta dipende proprio dalle piante.
Quindi per avvicinarci alla botanica, dobbiamo almeno un po’ conoscere il mondo vegetale.
Del resto la natura è come un libro aperto da studiare. I giardini e i parchi, durante le nostre passeggiate dovranno diventare il nostro libro di testo e sarà necessario allenare i nostri occhi, ad osservare !

Per iniziare, possiamo cominciare nel fare “amicizia ” con un albero o con una pianta sola. Poi da lì, passeremo  al resto.
Io ci parlo con le piante e con i fiori.
No, non sono matta, ma da quando ho letto il bellissimo libro ” Le emozioni nascoste delle piante “ di Didier Van Cauwelaert in cui leggevo che le piante sono capaci di sperimentare e di mettere in pratica, un’intera gamma di emozioni, quali la paura, la gratitudine, l’immaginazione creativa, l’astuzia, la seduzione, la gelosia, la solidarietà e tante altre, le  curo in modo diverso.

AMPLIARE LA PALETTE PER L’ECOPRINT:
CONSIGLI
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Stampa in ecoprint con viburno

Avete mai provato la stampa in ecoprint con il viburno? Lo conoscete ? Lo avete mai provato?  A mio avviso è una pianta molto interessante per l’ecoprint perchè stampa molto bene sia sulle fibre animali che su quelle vegetali.

ecoprint con foglie di viburno

 

Il viburno appartiene al genere Viburnum della famiglia delle Caprifoliaceae, per intenderci, la stessa famiglia del Sambuco.
Comprende circa 200 specie.

Il suo nome deriva dal latino” vincio ” che significa legare, unire, probabilmente perché i suoi rami, soprattutto in alcune specie, sono molto flessibili. Nel mese di maggio va in fiore e per la forma tipica dei suoi fiori è chiamato anche palla di neve.

Quello usato da me è il viburno tino.

Dato il gran numero di specie, possiamo incontrare il viburno con piante sempreverdi o decidue. Inoltre alcune specie sono commestibili e altre tossiche. Alcune hanno foglie lisce, altre rugose e anche le dimensioni possono cambiare. La foglia ha un colore verde scuro, in genere è lucida e ha una forma ovale, un po’ dura, liscia o ruvida a secondo della specie. A volte risulta difficile distinguere i vari tipi, perché in alcune specie, la foglia è simile a quella dell’acero, come nel viburno rosso o acerifolium.

Il Viburnum Tinus invece, è un arbusto sempreverde, dotato di foglie piccole con forma ovale e colore verde scuro sulla pagina superiore e più tenue in quella inferiore. Leggi tutto “Stampa in ecoprint con viburno”

Tamerice

Oggi vi parlerò della Tamerice, pianta non molto conosciuta. Le sue caratteristiche sono molto interessanti, quindi leggimi fino in fondo perchè in ultimo, come sempre si parlerà di ecoprint.

Conosci la tamerice ? Io ne ho proprio due, nel parco vicino casa e chiaramente ne sono rimasta subito affascinata e anche incuriosita. La pianta Tamerice o Tamarix appartiene alla famiglia botanica delle Tamaricaceae e conta una cinquantina di specie : il suo nome è di origine latina e si pensa che derivi dal fiume Tambre, che scorre in Galizia, anticamente chiamato Tamara.
Secondo altri il suo nome invece deriva dal vocabolo ebraico “tamaris”, con il significato di “scopa”, usato per associare il fogliame tipico della tamerice alla parte della scopa utilizzata per spazzare. Proprio per questo, la tamerice, è conosciuta diffusamente anche con il nome di “scopa marina”.
Spesso questa pianta è identificata anche come “arbusto del deserto”.

La Tamarix gallica è la specie più diffusa in Italia come pianta ornamentale; è nota, oltre che col nome di tamerice comune, anche con i nomi volgari di cipressina, tamarisco e come dicevo prima, scopa marina.

Il suo portamento è un po’ disordinato, può essere cespuglioso, arrotondato  .e in alcuni casi anche piangente. Cresce spontaneamente sulle coste di tutta l’Europa e dell’Italia
Il periodo di fioritura dipende dalla specie. Alcune fioriscono in primavera, altre in estate o autunno. Questi alberelli, qui da me, in questi giorni sono tutti in fiore.

Pianta di TamericeTutti i rami infatti, si coprono leggermente di piccoli fiori, di solito color rosa pallido. L’effetto estetico è di grande eleganza e leggerezza.
Le tamerici che fioriscono in primavera, inoltre, lo fanno prima della comparsa delle foglie, che sono simili a quelle del cipresso.
Ai fiori seguono piccoli frutti a capsula contenenti i semi
La tamerice infatti, si moltiplica in natura con auto disseminazione, visto che produce una miriade di semi portati anche lontano dal vento.
Il suo fusto è generalmente eretto o inclinato, con corteccia grigiastra, profondamente rugosa; le ramificazioni sono dense e formano una chioma tondeggiante. I rami giovani sono molto sottili e flessibili, spesso arcuati o penduli.
Dalla sua corteccia si estraggono sostanze tanniche.
Le tamerici inoltre, sono piante mellifere, sono bottinate dalle api ma il miele che si produce è in piccole quantità. Leggi tutto “Tamerice”

Il mio grembiule preferito

Da piccolina avevo il mio grembiule preferito, il grembiulino, quello a maniche lunghe,  chiaramente rosa.
Appena lo indossavo entravo in un  mondo tutto mio e giocavo con colori e pennelli, spesso schizzando a destra e a manca, liberando la mia creatività.
A volte invece, lo indossavo improvvisandomi piccola cuoca e pasticciando in cucina con la mamma.

Il grembiule in linea generale è un simbolo. Avete mai riflettuto su questo ?
A scuola ad esempio, indossarlo, significa rispettare le regole e quindi poi di conseguenza abitua a rispettare le regole nella società civile, o almeno dovrebbe!
Inoltre, soprattutto nei tempi passati, eliminava le differenze sociali  e anche oggi, rappresenta in molti casi, l’inizio di un percorso.

E’ un indumento di lunga data, infatti la storia dell’origine del grembiule inizia nell’antico Egitto. Nel corso del tempo ha poi mantenuto le sue caratteristiche nell’uso ed è diventato, direi, ai giorni nostri, onnipresente.

In genere il grembiule simboleggia il duro lavoro, per me invece è considerato il mio compagno d’arte ed è quindi secondo me qualcosa di più che un semplice indumento.
Ne ho realizzati tanti nel tempo, ma il mio grembiule preferito è questo in foto.

grembiule con ecoprintL’ho realizzato con tinture naturali, texture e giochi di  composizione  con le mie amate  foglie e le mie tinture naturali.

Leggi tutto “Il mio grembiule preferito”