Piante tintorie per ecoprint

In Italia, abbiamo una vasta biodiversità di piante tintorie, sia  per fare  ecoprint che per tingere.
Chi mi conosce, sa che abito a Roma.
Questa città, nonostante la sua sempre crescente espansione edilizia, rappresenta uno degli agglomerati urbani, con un sistema di aree verdi più sviluppato a livello Europeo.
Ho anche saputo che Roma è l’unica città italiana a essere annoverata nella top 20 delle più verdi al mondo. Questo secondo uno studio che ha analizzato le 50 aree urbane più green.
Grande soddisfazione quindi per chi, come me ama riempirsi gli occhi della bellezza dei nostri giardini urbani e della natura in genere.

E’ interessante sapere infatti, che esiste  in natura, una stupefacente varietà di piante che per millenni sono state usate per ricavarne coloranti naturali.
Le piante coloranti del resto, hanno avuto moltissima importanza nella storia economica e politica.
Erano utilizzate per la colorazione dei tessuti e  intorno a questa pratica raffinata e complessa si sviluppava un’economia fiorente.
Poi con l’avvento dei colori sintetici , il loro uso è andato scemando.  Infatti ciò portò i Maestri tintori, ahimè, all’abbandono definitivo dei loro piccoli laboratori.
Negli ultimi decenni però, ha nuovamente acquistato importanza e interesse, legato agli aspetti qualitativi della vita. Riscoprire le antiche tradizioni oggi infatti,  suscita vivo interesse e in particolar modo quello della tintura naturale.
Le piante tintorie, sono quindi, a mio parere e non solo, una validissima alternativa ai coloranti chimici.

CARATTERISTICHE DEI VEGETALI
La brillantezza e le varie tonalità dei colori , ottenuti dalle piante, sia per quanto riguarda la tintura che l’ecoprint, le otteniamo dalle caratteristiche di ogni singola specie. E’ molto importante quindi,  conoscere le piante, sia quelle che tingono che quelle che stampano. A volte le due cose però non coincidono, come avviene ad esempio nella foglia di fico.
Inoltre una stessa foglia, può dare risultati diversi a secondo del tessuto utilizzato, vegetale o animale.

stampa su fibre vegetali e animali
Ogni pianta infatti ha il suo principio tintorio, ma non tutte quelle della stessa specie tingono o stampano allo stesso modo. Questo perché ogni vegetale ha un proprio rapporto individuale con la terra e la luce del sole.
Ecco perché non riusciremo mai a replicare esattamente lo stesso lavoro e proprio per questo infatti, avremo sempre capi unici. Leggi tutto “Piante tintorie per ecoprint”

Tintura naturale sui tessuti – seconda parte –

Seconda parte Tintura naturale

Le tinture naturali si dividono in coloranti sostantivi o diretti e aggettivi o indiretti.
Quando un colorante è sostantivo significa che la tinta in soluzione acquosa ha una forza legante che aderisce direttamente al tessuto.
Ciò vuol dire che può unirsi direttamente alla fibre, senza dover prima mordenzare.
Quando invece un colorante non è sostantivo, vuol dire che ha bisogno di una sostanza o di un qualcosa che lo faccia aggrappare permanentemente alla fibra, sarà necessario quindi mordenzare.
In relazione a tutto ciò, poiché è possibile tingere tutte le fibre naturali, sarà poi indispensabile verificare la resistenza alla luce e quindi la solidità del colore.

tintura sui tessuti. Test alla luce
tintura sui tessuti. Test alla luce

TEST
I test di solidità alla luce, al lavaggio e allo sfregamento, sono quelli più utili per il controllo della solidità oltre a quello del sudore o a tutte quelle condizioni a cui un tessuto andrà incontro nel suo uso quotidiano. Leggi tutto “Tintura naturale sui tessuti – seconda parte –”

Tintura con ulivo

Avete mai provato la tintura con le foglie e i ramoscelli di ulivo ?
Secondo me, quest’albero non è un albero qualsiasi, infatti fu definito da Omero “oro liquido” e da Ippocrate “grande guaritore”.
Senza parlare dei suoi significati simbolici relativi ad esempio alla Domenica delle Palme, che commemora l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.
Anche i vincitori delle varie competizioni dei primi Giochi Olimpici che si svolsero ad Atene venivano premiati con un ramoscello di ulivo e un’anfora riempita di olio d’oliva di ottima qualità. Insomma storia e mitologia s’intrecciano saldamente tra loro.
Il mondo dell’olio è ricco di miti e leggende e  se siete curiosi, leggete qui e qui

Ulivo
La sua utilità è indiscussa . L’Italia ha nell’olivo il più importante patrimonio genetico al mondo. Il prodotto dei suoi frutti lo rendono di fondamentale importanza per la nostra alimentazione, nella creazione di profumi e unguenti e in diversi preparati medicamentosi.

Ma passiamo ora a parlare di quanto  l’ulivo ci è utile per la tintura.

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Ecoprint e tintura su seta

Ecoprint e tintura su seta, senza sostanze chimiche, senza danneggiare il nostro pianeta e senza effetti nocivi.
Ormai lo sappiamo, tutto ciò, può essere ottenuto solo usando i prodotti della natura. Quindi foglie, fiori, radici, cortecce e bacche.

piante e fiori per ecoprint
Partendo da questa premessa, possiamo senz’altro dire che i coloranti naturali sono molto efficaci sulla seta, in quanto è una fibra facile da tingere.

E’ però sempre bene mordenzare il tessuto. Questo può avvenire, sia a caldo che a freddo.

Se mordenzo a freddo, quindi senza il processo di ebollizione, scaldo un pochino, lentamente, la soluzione con il 15/18% di allume, poi aggiungo le fibre, spingendole in basso, lasciandole anche 12 ore immerse nella soluzione.

Nei ricettari dei vecchi maestri tintori a volte ritroviamo il processo di mordenzatura, direttamente unito al processo di tintura.
Forse perché già da allora era importante sia il risparmio energetico che il risparmio di acqua.
Secondo me, ci sono, per questo metodo, sia i pro che i contro.
Sicuramente è un metodo molto più veloce e questo è il pro.
Il contro è che a volte il colorante, prima di unirsi alla fibra, si unisce al mordente, prima ancora che il mordente però si sia legato alla fibra.
Questo fa si che la tintura ne risenta nei risultati, perché non tutta la tinta colorerà la fibra, ma in parte, sarà legata al mordente che potrà rimanere sul fondo della pentola.

La seta però, come ho già detto, funziona molto bene sia in ecoprint che in tintura, purché le temperature di lavorazione non siano troppo elevate.

seta in tintura ed ecoprint
seta in tintura ed ecoprint

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Ecoprint e tintura su lana

La prima cosa da fare se dobbiamo fare ecoprint  o tintura su lana, è  il riconoscimento delle fibre.

La natura delle fibre da tingere o stampare, deve essere conosciuta, perché ne determina la riuscita, ma anche è necessaria per individuare il tipo di mordenzatura più adatto.
Come quindi determinare la natura di un tessuto?

SUGGERIMENTO:
Brucia il filo con un accendino: un odore di piume di pollo bruciato è caratteristico delle fibre animali, mentre un odore di carta bruciata indica fibre cellulosiche. Se il filo si scioglie e si arriccia in una pallina, è un filato  o un tessuto sintetico. Diversamente se si sbriciola tra le mani e si trasforma in polvere è lana o fibra naturale.

La lana è  una fibra di origine animale ed è  di natura proteica, come anche alpaca, angora, vigogna, mohair, cachemire, peli di animali, ecc. Sono fibre  molto facili da tingere con un mordente di allume. Io aggiungo poi sempre il cremor tartaro che aiuta l’assorbimento dell’allume e ravviva i colori.

tintura su lana
tintura su lana

Infatti la lana è probabilmente la fibra più utilizzata dai principianti perché è prontamente disponibile, facile da preparare e su cui si può fare affidamento per assorbire bene la maggior parte dei coloranti. Leggi tutto “Ecoprint e tintura su lana”