Radice di robbia – prima parte –

PRIMA PARTE:

Due i tipi di radice di robbia: Rubia Tinctorum e Rubia peregrina.
La troviamo selvatica, quindi spontanea, che nasce dove vuole, ma anche domestica, quindi coltivata.
Sono entrambe piante perenni sempreverdi. Appartengono alla famiglia delle Rubiaceae.
A secondo delle procedure usate, con la radice di robbia, si ottiene la vasta gamma dei rossi che hanno fatto la storia della tintura naturale. Infatti è stata una delle piante tintorie più importanti nell’antichità.
Si utilizza la radice o l’estratto ricavato dalla polverizzazione della radice stessa e può essere utilizzata in Ecoprint, sia in tintura che in stampa.

scialle con stampa di radice di robbiaLa radice in polvere era chiamata anche Garanza.
Il nome Rubia deriva dal latino ruber “rosso” ed indica che la pianta, appunto era conosciuta nel mondo antico proprio per le sue qualità tintorie. I principi tintorei sono gli Antrachinoni quindi Alizarina, Rubiadina e Purpurina.
Ancora oggi, come nei tempi antichi viene utilizzata nell’artigianato asiatico ed africano per tinger la lana dei tappeti di produzione artigianale, soprattutto in Persia.
Fino al 1880 circa, insieme al Guado per il blu e alla Reseda per il giallo, la Robbia, fu tra le più importanti piante da cui estrarre il colore rosso.

 

Sicuramente ogni pianta che troviamo in natura, ha una concentrazione diversa di pigmento, per età di raccolta o per diverso clima in cui si è sviluppata. Ed è secondo me, proprio questa la bellezza dei pigmenti naturali, le tonalità di colore, mai perfettamente identiche, così come succede invece con i colori di sintesi. A mio avviso è stupefacente, più di ogni altro colore !

Le radici rappresentano la parte interessante dal punto di vista tintorio.

SUGGERIMENTO:

Il periodo di raccolta migliore è tra settembre e dicembre e le radici dovranno avere almeno due o tre anni per essere belle tintorie. Infatti  solo dopo i tre anni, quando avranno lo spessore di un dito, conterranno la maggior parte della materia colorante . Solo allora acquisteranno la capacità di produrre il principio colorante in quantità tale da poter dare un bel rosso. Leggi tutto “Radice di robbia – prima parte –”

Inchiostri naturali

Chi mi conosce bene, sa che amo le sfide con me stessa e che amo sperimentare. Qualche anno fa quindi, ho iniziato il mio viaggio verso gli inchiostri naturali autoprodotti, ottenuti da ciò che la natura, appunto, ci offre. In ogni esperimento, ho scoperto nuove cose e da qui  confermo che la conoscenza non ha limiti e rifletto spesso su quanto ci sia da imparare ogni giorno da ogni esperimento. Se andiamo su internet, troviamo tantissime ricette per quanto riguarda gli inchiostri naturali, ma chiaramente io ho le mie
combinazioni alchemiche“,  ricavate con tanta pazienza e tante prove.

PRODOTTI E RICETTE:

Per produrre inchiostri naturali si può partire o dalla estrazione della tintura, direttamente dalle piante o dai pigmenti in polvere, che opportunamente diluiti, tingono per sovrapposizione.
Quello che amo di più, sia per resa che per tonalità è l’inchiostro autoprodotto con la robbia, perché secondo me ha delle “prestazioni” impeccabili. Infatti esaminando le mie  campionature troverete molte tonalità e sfumature provenienti da questo colore. 

inchiostro di robbia

Oltre ai classici colori della natura, un occhio di riguardo va dato all’inchiostro ferro-gallico. E’ ricavato dalle noci di galla in soluzione con i sali di ferro. Il solfato di ferro, potrete acquistarlo nei vivai o nei consorzi agrari ad un prezzo irrilevante. Leggi tutto “Inchiostri naturali”