Il grigio in ecoprint

Dopo le feste ritroviamo l’eleganza con il grigio in ecoprint:

Le feste sono un’esplosione di colori. Tra luci scintillanti, decorazioni vivaci, l’oro e il rosso che dominano la scena, ci lasciamo in genere trasportare, dall’energia e dalla magia del periodo.
Ma quando tutto questo finisce e il nuovo anno si apre, arriva il momento di ritrovare equilibrio, semplicità e quella bellezza essenziale, che ci invita a rallentare e respirare.
In questa atmosfera di quiete post-festiva, il grigio in ecoprint, è per me, una scelta di stile elegante, minimale e profondamente connesso alla natura.

UN INVITO ALLA SEMPLICITA’ 

Nel dopo feste, il grigio quindi, non è solo un colore, ma uno stato d’animo.
È il simbolo di un ritorno alla semplicità, al minimalismo che non rinuncia però, all’eleganza.
Il mio ecoprint in grigio, rappresenta proprio, una celebrazione di questa filosofia, perfetta per chi vuole indossare o avere in casa qualcosa di unico, raffinato e sostenibile.

stampa su seta

IL GRIGIO: ELEGANZA SENZA TEMPO

Il grigio è un colore che spesso viene sottovalutato, per me  invece, rappresenta un mondo intero.
È il ponte perfetto tra luce e ombra, un colore che si adatta a tutto e che riesce a comunicare sia calma che raffinatezza.
Tra le palette cromatiche più affascinanti che esaltano l’ecoprint, spiccano poi i grigi denaturati, quindi tonalità come il grigio cemento, lo zinco e il grigio argentato.
Questi colori evocano eleganza e sobrietà, valorizzando il minimalismo delle forme botaniche in modo unico.

I grigi denaturati: tra raffinatezza e versatilità

Il termine “grigi denaturati” si riferisce a sfumature di grigio che si allontanano dal neutro puro, arricchendosi di sottotoni caldi o freddi, spesso ispirati alla materia naturale.
Il grigio cemento, ad esempio, ha una connotazione più ruvida e industriale, richiamando superfici urbane e le texture grezze.

grigio cemento
grigio cemento

Il grigio zinco, più freddo e metallico, aggiunge un accento luminoso che contrasta magnificamente con le linee semplici delle piante.

Grigio su seta
Infine, il grigio argento, colore leggero e delicato, regala una sensazione eterea e raffinata.
Queste tonalità non solo esaltano il minimalismo delle forme botaniche, ma sono anche perfette per creare composizioni che bilanciano natura e design contemporaneo, ideali per ambienti moderni e spazi zen.

PERCHE’ SCEGLIERE IL GRIGIO IN ECOPRINT

Il grigio, spesso percepito come neutro e anonimo, possiede, a mio avviso, una profondità e una versatilità sorprendenti.

Il grigio in ecoprint

Infatti il grigio si abbina con tutto, dai colori neutri ai toni più accesi.
Nella stampa botanica, questa tonalità, mi sembra, inoltre, esalti le forme.
Il grigio infatti, eliminando le distrazioni cromatiche, mette in risalto le linee e le venature delle piante, creando stampe pulite e definite.

forme definite sul grigio
Si adatta poi, a stili diversi: dal minimalismo più rigoroso, al vintage e si presta così a interpretazioni varie, permettendo di creare tessuti unici e personalizzati

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Il profumo delle erbe

Nell’universo delle piante e delle erbe culinarie, il profumo delle erbe stesse, è spesso il primo segnale che percepiamo della loro potenza.
Ma oltre a deliziare il nostro olfatto, questo profumo potrebbe nascondere un’indicazione affascinante per noi: la capacità di tingere i tessuti.
Hai mai notato o provato infatti, come alcune erbe, sfregate tra le dita, rilasciano un profumo intenso e inebriante? Quel delizioso aroma, potrebbe nascondere un grande segreto: la capacità di tingere tessuti con colori naturali.
Del resto, il mondo della tintura naturale ha radici profonde, e molte erbe utilizzate comunemente in cucina, contengono alcuni composti che le rendono ottimi coloranti.

Il profumo delle erbe tintorie

II LEGAME TRA PROFUMO E POTENZIALE COLORANTE 

Il profumo delle piante è dovuto soprattutto alla presenza di oli essenziali, acidi aromatici e altri composti volatili, che servono a difendere la pianta dai predatori o ad attrarre insetti impollinatori.
Questi stessi composti chimici possono anche essere legati alla capacità della pianta di rilasciare colore.
Le erbe più aromatiche, come il rosmarino, la salvia o la lavanda, contengono potenti oli essenziali che non solo forniscono profumi distintivi, ma possono anche giocare un ruolo importante, nel processo di tintura.

Tintura con rosmarino

TANNINI : I MAGHI DELLA TINTURA NATURALE

Oltre a questi oli, molte erbe contengono tannini, composti polifenolici che si trovano in varie parti della pianta (foglie, radici, corteccia).
I tannini sono fondamentali per il processo di tintura perché funzionano sia come mordenti – aiutano il colore a fissarsi ai tessuti – sia come coloranti naturali, in grado di creare sfumature che variano dal giallo al marrone, a seconda della pianta e del metodo di estrazione.

OGNI ERBA HA UN POTENZIALE COLORANTE ?

Sebbene il profumo possa essere un buon indicatore, non tutte le erbe aromatiche sono necessariamente adatte alla tintura.
Alcuni fattori, come la concentrazione dei pigmenti coloranti e la natura del tessuto da tingere, possono influenzare il risultato finale.
Infatti anche se il profumo delle erbe può indicare la presenza di sostanze utili per la tintura, non tutte sono adatte a questo scopo.
Erbe culinarie come la curcuma e lo zafferano sono esempi lampanti di erbe che vengono utilizzate anche come coloranti per la loro potente resa cromatica, grazie a pigmenti come la curcumina e la crocina, anche se spesso poi, non  producono colori duraturi sui tessuti.
Tuttavia, la presenza di tannini potrebbe permettere comunque l’uso di queste piante come mordenti in combinazione con altre piante coloranti.

SPERIMENTARE SEMPRE

Ormai sapete bene che sperimentare è importantissimo in questa nostra tecnica.
Le prove preliminari quindi,  vanno sempre effettuate su piccoli campioni di tessuto, per valutare il colore ottenuto e la solidità della tintura.
A volte si, l’esperienza aiuta, spesso infatti mi lascio guidare dall’intuito.
Il profumo, il colore delle foglie o la loro consistenza a volte mi suggeriscono un possibile uso.
L’intuizione certo si affina con l’osservazione e con il tempo, l’esperienza, da parte sua, entra in gioco poi, nel sapere dosare e combinare le erbe.
Attraverso la pratica, si impara infatti, che alcune erbe richiedono tempi di infusione più lunghi per rilasciare il loro colore, mentre altre reagiscono meglio in combinazione con sostanze come l’aceto o l’allume.
La conoscenza quindi, si arricchisce con la sperimentazione!

IL SEGRETO NASCOSTO NEL PROFUMO DELLE ERBE

Quali piante ed erbe usare quindi per le nostre tinture?

piante officinali

Senz’altro il rosmarino, (Rosmarinus officinalis)  è tra le più interessanti.
Grazie alla sua composizione, ricca di tannini , questa pianta reagisce molto bene , con materiali come  lana, seta o cotone, permettendo di ottenere colori giallo-verdi molto interessanti.
Oltre a essere utilizzato da solo, il rosmarino può essere combinato però con altre piante o mordenti per ottenere una gamma più ampia di colori.
Ad esempio con l’allume, si ottiene un colore più chiaro e brillante.
Con il ferro, i toni gialli si scuriscono verso un verde più intenso o addirittura marrone.
In combinazione con altre piante tintorie , come la buccia di cipolla o l’eucalipto, può ampliare la gamma di toni raggiungibili, dal dorato all’arancio.
Poi possiamo utilizzare la salvia, che può dare toni grigi e verdi.
La lavanda, anche se più conosciuta per il suo profumo rilassante,  può produrre leggere tonalità verdi.
La camomilla può tingere i tessuti di un giallo delicato se utilizzata nella giusta quantità, insomma molte di loro offrono, non solo sapore in cucina, ma anche la possibilità di tingere.
orto tintorio

Il mio consiglio quindi è di osservare, annusare e toccare le piante del nostro giardino o dell’orto, per chi ha la fortuna di averlo, in quanto può rivelarsi un’esperienza sensoriale unica e molto molto gratificante nel nostro mondo della tintura.

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Post mordenzatura sulle coperte vettore

Spessissimo dopo un corso, anzi praticamente sempre, le allieve mi chiedono, se è possibile fare una  post mordenzatura sulle coperte vettore.
Questo dilemma è molto diffuso e oggi voglio cercare di chiarire un poco le idee, a chi non è proprio espertissima.
Le coperte vettore, sono le fedeli compagne nelle nostre creazioni di ecoprint, In genere possono nascondere un grande potenziale : quello di essere sicuramente, le protagoniste di una seconda vita artistica, attraverso  appunto le post mordenzature.
Coperta vettore con seconda vita

CONSIGLI PRIMA DELLA MORDENZATURA

Le coperte vettore sappiamo bene che non devono essere mordenzate prima del loro uso principale, cioè quello di trasferire la sostanza o il colore del liquido dove sono state immerse.
Spesso sono immerse nel legno di campeggio, nella robbia, nel cutch, nella reseda, nel legno del Brasile, o più semplicemente nel solfato ferroso.

cotone più coperta vettore
Dopo il loro uso, quindi, sono talmente belle, che ci piacerebbe poterle riutilizzare.
Uno dei primissimi consigli, è quello di farle asciugare prima, completamente.
Poi invece vanno sciacquate.
A questo punto, sempre mi chiedono: ma non essendo mordenzate, non c’è il rischio di perdere sia il colore che la stampa?
La mia risposta è che si, un pochino si perderà, ma sarà sempre meglio, che avere un misto di prodotti,  che potrebbero produrre un miscuglio torbido, insieme ai prodotti della post mordenzatura.
Se così fosse, di conseguenza, i colori non sarebbero più interessanti.
Questo eventuale miscuglio infatti, renderebbe  i colori più spenti, mentre, come vi consigliavo, sciacquare il tessuto eviterà il problema.
In questo modo otterremo, colori più interessanti e vivaci.

CONSIGLI PER LA MORDENZATURA

Uno dei primi consigli che mi sento di darvi, è quello di sperimentare la mordenzatura appropriata per ogni fibra,  magari con tempi di immersione differenti, per ottenere diverse intensità di colore.
Il secondo consiglio è di provare a combinare diverse mordenzature per ottenere una gamma di colori più ampia, oppure mordenzare solo alcune zone della coperta, per creare effetti di contrasto.
Se non sei completamente convinta però, del tuo “fare”,  fai prima una prova su un campione di tessuto.
Prima di procedere con la mordenzatura, sull’intera coperta quindi, prendi una piccola parte di tessuto, per vedere come reagisce il mordente scelto.

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