Corso di indaco, ecoprint e shibori

Oggi colgo l’occasione di parlarvi di un meraviglioso colore, anche in vista del mio prossimo corso di indaco, ecoprint e shibori.
Prima di approfondire un po’ l’argomento però, vi faccio una domanda: perché fare proprio un corso di indaco ecoprint e shibori?
Secondo me perché lo spettro naturale dei colori del tintore non potrebbe mai essere completo se non conosci le tecniche dell’indaco.
Parlo al plurale perché il prossimo 12 marzo 2023, nel corso, affronteremo le diverse modalità per estrarre, sia l’indaco naturale che quello di sintesi.
Oltre alla tintura di indaco si sperimenterà poi, anche la stampa in ecoprint e lo shibori su tanti tipi di tessuto.
Indaco, ecoprint e shibori

Quindi che tu sia un tintore o una esperta ecoprinter o che tu stia appena iniziando il tuo viaggio, sappi che ho progettato per te questo seminario, in modo che ce ne sia per tutti i gusti.

CARATTERISTICHE DELL’INDACO 

L’indaco è classificato come colore freddo, ma in realtà come dice la celebre frase del pittore Wassily Kandinsky, i colori hanno il potere di influenzare direttamente l’anima  e a me infatti succede proprio questo.
Quando  indosso questo colore in realtà, è come ricevere un caldo abbraccio. Amo infatti tutte le  tonalità che rientrano nella gamma degli azzurri, dei celesti e dei blu.
Inoltre si dice anche, che chi apprezza questo colore, sia una persona molto spirituale e si dice ancora che l’indaco sia,  il colore delle soluzioni, perché aiuta ad aprire la mente.

UN PO’ DI NOTIZIE SULL’INDACO

Il pigmento veniva estratto dalle foglie con lunghe tecniche di macerazione, fermentazione e decantazione.
La polvere di indaco naturale infatti, è un estratto preparato dall’Indigofera tinctoria.
La sua capacità di produrre una vasta gamma di sfumature, l’ha resa la pianta colorante di maggior successo, mai conosciuta.
Lo stesso pigmento blu si trova, oltre che nella specie  di Indigofera, anche nel Guado, ovvero l’Isatis tinctoria e nell’Indaco giapponese, ovvero la Persicaria tinctoria o il Poliygonum tinctorium originario del sud-est asiatico, della Cina e del Giappone. Leggi tutto “Corso di indaco, ecoprint e shibori”

Cosa bolle in pentola ? Estrazioni naturali

Ormai da svariati anni, nelle mie pentole, ci sono ricorrentemente o estrazioni naturali di colori ottenuti dalle piante  o ecoprint , ecco perché la domanda cosa bolle in pentola .
Nei mesi invernali, però, l’attività principale delle ecoprinter è, o la  mordenzatura dei tessuti o la tintura.
In realtà, invece, io mordenzo tutto l’anno, perché la produzione è tanta, tra richieste specifiche su commissione, esperimenti e ricerca di nuovi effetti.
Infatti, i tessuti mordenzati per realizzare tutto ciò non bastano mai, quindi io di tanto in tanto ne preparo un po’.
Tutt’altra cosa è invece per la tintura. Ho sempre, come dicevo prima, qualcosa che bolle in pentola.
Questo perché appena scopro una nuova pianta, subito la provo prima in tintura e poi in ecoprint.
Così fa chi vuole provare e verificare l’efficienza e il rendimento di una nuova pianta no? Vi assicuro che i vari tentativi spesso portano al raggiungimento di un obiettivo e poi saprete ormai che mi piace mettermi alla prova no ?

ULTIMI ESPERIMENTI

Cosa bolle in pentola ? Estrazione colori naturali dalle piante
Shibori

 

Uno degli ultimi esperimenti l’ho fatto con un misto di piante tintorie, rimaste dal corso avanzato di ecoprint, fatto recentemente.
Si, quando avanza qualcosa dalla raccolta, certo non la butto nel secchione, ma la faccio bollire in pentola e sperimento.
Come dicevo, dalla bollitura e dall’esperimento fatto con shibori, ho avuto un sorprendente verde, mai avuto prima. Immaginerete che bella sorpresa al momento della verifica ! Chi come me, fa ecoprint o shibori o tintura, capirà infatti, senz’altro l’emozione che si prova!
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