“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma“. Questa la frase più famosa del chimico, biologo e filosofo francese Antoine-Laurent Lavoisier.
Con questo detto, egli voleva dire e dimostrare, che in ogni reazione chimica, tutto quello che c’è prima, lo ritroviamo anche dopo che la reazione è avvenuta.
Insomma, anche noi ecoprinter, ogni qualvolta ci mettiamo in gioco, in realtà, trasformiamo un qualcosa di già esistente. Trasformiamo il tessuto e le piante, in qualcos’altro e il risultato molto spesso ci meraviglia, ci stimola, ci appassiona e ci rende anche straordinariamente carichi, positivi e pieni di autostima.
LA BELLEZZA DELL’IMPERFEZIONE
Sappiamo bene però, che il mondo non è tutto rose e fiori.
Conoscete il principio giapponese, chiamato Wabi Sabi che dice che la bellezza sta nella non perfezione ? Ecco, questo principio credo faccia molto al nostro caso e al nostro modo di operare.
Sappiamo anche bene infatti, che facendo ecoprint, o tingendo i tessuti, può capitare di trovarsi di fronte ad un lavoro venuto non proprio secondo le aspettative.
A quel punto io suggerisco sempre di trovarne la bellezza.
Quella delle piccole cose, anche e soprattutto nei difetti.
ACCETTARE L’IMPERFEZIONE
A volte capita che le allieve dei miei corsi, mi scrivono di un qualcosa “venuto male”, magari perché hanno saltato dei passaggi e allora mi dicono: ” ho buttato tutto” ! Io consiglio sempre invece, di cercare di ridare valore a ciò che si ritiene perduto.
TUTTO SI TRASFORMA
Come ? Ad esempio, come ho fatto io con un ricamo in un punto strategico. Proprio nel punto dove emergeva un difetto.