Oggi vi porto con me nel mio piccolo mondo tra le tinture.
Spesso mi succede, indossando tessuti tinti naturalmente, di sentire delle vibrazioni a livello emotivo.
I tessuti tinti riescono infatti a mettermi in connessione con la natura e l’apprezzamento che ne ricavo migliora il mio benessere mentale e fisico. Insomma per dirla tutta, mi fanno stare bene e con loro mi sento addirittura elegante. Indossandoli infatti, mi sento a mio agio e più sicura di me in quanto esprimono in pieno la mia personalità.
Tutti i tessuti tinti naturalmente, hanno vibrazioni e rappresentano un universo mutevole. Infatti sono colori vivi e in genere continuano a mutare nel tempo. Non parlo di cambiamenti significativi, ma potrebbero schiarirsi, appunto, nel tempo, trasformando leggermente la loro tonalità di colore.
Proprio per questo però i tessuti tinti naturalmente, sono magici e unici, hanno delicate sfumature, impossibili da ottenere con i colori sintetici.
Ogni artigiano, così come mi definisco io, opera secondo le proprie ricette. Spesso queste, sono frutto di sperimentazioni, anche se poi si parte tutti dai principi base. La prima operazione da fare per estrarre colore da una pianta, corteccia o radice è ad esempio quella di sminuzzarla.
Questo perché più è piccola e sottile la parte dove l’acqua deve penetrare, più l’estrazione sarà efficace. Lasciare quindi in ammollo la materia prima in acqua anche tutta la notte. Il giorno dopo, farla sobbollire piano piano per circa 1 ora, poi lasciar freddare e filtrare.
A questo punto abbiamo pronta la tintura. Ricordatevi però di bagnare il tessuto prima di immergerlo. Lasciar ancora sobbollire dai 45 minuti ai 60 o fino al raggiungimento del colore desiderato.
Ora, prima di andare a tingere vi lascio questa interessante ricetta di tintura con il nespolo.
Riempite una pentola da 8 litri circa con 3/4 di foglie di nespolo tagliuzzate.
Aggiungete acqua a sufficienza per coprirle e fate bollire a fuoco vivo per 2 ore.
Filtrate il liquido e successivamente immergete il tessuto mordenzato con allume e cremor tartaro.
Portate poi a bollore nuovamente la tintura con il tessuto per circa 1 ora.
Inizialmente vi sembrerà non tingere, ma lasciandola riposare per più tempo nel liquido di tintura, vi assicuro che prenderà una bella colorazione intensa.
Ogni pianta utilizzata avrà una resa diversa dalle altre, quindi vi do un consiglio.
Annotate tutte le fasi di tintura, passo passo su una scheda, un’agenda o un quadernone ad anelli con i fogli da aggiungere così come faccio io . Inoltre allegate un campione di tessuto colorato con la pianta utilizzata. Con questo prezioso alleato avrete memoria di tutto ciò che fate e sperimentate a lungo termine, senza rischio di perdere nessun passaggio.
Ciao, a domenica prossima con un nuovo e interessante articolo !
Ciao Carla. praticamente ho trovato tempo per leggere tutto. Che interessante questo cremor tartaro. io lo adopero per fare un dolce soffice da colazione!
Grazie di tutte queste interessanti ricette!
Ciao Lucia, si, infatti il cremor tartaro è un lievito che si usa, appunto, in cucina. A noi serve per mantenere morbida in particolar modo la lana, ma io lo uso anche su seta.
Rende i colori anche più brillanti.